Cronaca internazionale

Londra "affonda" i sottomarini russi: "Ecco perché Putin non li fa vedere..."

Secondo gli 007 di Londra per la prima volta dal 2017 i sottomarini a propulsione nucleare non verranno coinvolti nella parata navale russa nel giorno della festa della Marina militare

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Niente sottomarini a propulsione nucleare nella parata navale russa in programma il prossimo 30 luglio, nel giorno della festa della Marina militare di Mosca. La notizia è stata diffusa dall’intelligence britannica nel rapporto quotidiano sulla guerra in Ucraina divulgato dal ministero della Difesa di Londra. La decisione di Mosca potrebbe essere legata a problemi di sicurezza interna, non troppo difficili da immaginare dopo la ribellione del gruppo Wagner e le presunte epurazioni in corso tra gli alti ufficiali militari dell’esercito di Mosca, o ad altre esigenze operative. Certo è che, se l’indiscrezione dovesse essere confermata, i jolly del Cremlino non sfileranno per la prima volta dal 2017.

Il giallo dei sottomarini russi

Gli 007 britannici, chiamando in causa i media statali russi, hanno riferito che i sottomarini a propulsione nucleare della flotta settentrionale russa non prenderanno parte alla parata della flotta del Giorno della Marina a San Pietroburgo il 30 luglio prossimo. Dal momento che l'attuale formato della festa è stato istituito nel 2017, come anticipato questo sarebbe il primo anno in cui non sono stati coinvolti sottomarini a propulsione nucleare.

L’insolita modifica è probabilmente dovuta principalmente alla necessità di consentire la manutenzione e mantenere la disponibilità per le operazioni e l'addestramento. Ma esiste anche una possibilità realistica che i problemi di sicurezza interna dopo il tentativo di ammutinamento del gruppo Wagner abbiano contribuito alla decisione.

La situazione in Russia

A proposito della sicurezza interna alla Russia, la situazione è ancora nebulosa. Anche se la ribellione del gruppo Wagner sembrerebbe ormai essere un lontano ricordo, sulla vicenda permangono ancora numerosi interrogativi. In primis sul futuro della stessa organizzazione di mercenari, e poi del suo fondatore, lo stesso Yevgeny Prigozhin che avrebbe rifiutato un’offerta operativa recapitatagli da Putin in persona.

Negli ultimi giorni, inoltre, il Cremlino avrebbe usato il pugno duro arrestando e interrogando decine di alti ufficiali militari russi. Il bollettino ufficioso parla di oltre 15 alti ufficiali militari sospesi e 13 arrestati, tra cui il generale Sergej Surovikin, il suo vice, il colonnello generale Andrey Yudin, e il vice capo dell’intelligence militare, il tenente generale Vladimir Alexeyev, con questi ultimi due in seguito rilasciati.

La situazione in Ucraina

L’intelligence britannica ha continuato inolre a monitorare anche quanto sta accadendo sui campi di battaglia in Ucraina. A detta di Londra, ad esempio, le forze russe avrebbero effettuato diversi attacchi con autobomba utilizzando vecchi veicoli blindati, in particolare intorno alla città di Marinka, nella provincia di Donetsk. "Ci sono state diverse segnalazioni a giugno di forze russe che usano veicoli blindati pieni di tonnellate di esplosivo come autobombe. I militari addetti probabilmente saltano fuori dal veicolo dopo averne impostato la direzione", si legge in un precedente dispaccio.

La maggior parte dei casi di attentati con autobombe sarebbero avvenuti nei dintorni di Marinka, vicino a Donetsk e sarebbero iniziati poco dopo che le unità cecene hanno raggiunto la zona, quindi esisterebbe una reale possibilità che le forze cecene stiano aprendo la strada a questa pratica.

"Esistono rapporti sull'uso di autobombe analoghe da parte di ceceni che combattono in Ucraina nel gennaio 2023", ha spiegato la stessa fonte, secondo la quale tuttavia "la maggior parte delle autobombe russe è quasi certamente esplosa prima di raggiungere l'obiettivo a causa di una combinazione di fattori, dalle mine anticarro al fuoco diretto".

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