I "gretini" denunciano Trump: un giudice stabilirà se la crisi del clima è incostituzionale

Il gruppetto capitanato da Eva Lighthiser afferma che l'aggressiva agenda dell'amministrazione sui combustibili fossili non solo sta accelerando il cambiamento climatico, ma viola anche i loro diritti costituzionali

I "gretini" denunciano Trump: un giudice stabilirà se la crisi del clima è incostituzionale
00:00 00:00

Sarà un giudice federale del Montana a valutare se il collasso climatico è incostituzionale, rispondendo alla causa intentata da un gruppo di giovani americani contro l’amministrazione guidata da Donald Trump. La sentenza è attesa a settembre: il team guidato dalla studentessa Eva Lighthiser afferma che l'aggressiva agenda dell'amministrazione sui combustibili fossili non solo sta accelerando il cambiamento climatico, ma viola anche i loro diritti costituzionali.

“Il presidente ci ruba il futuro” è il grido dei gretini provenienti da tutto il Paese, noti per le loro proteste plateali di fronte ai luoghi di potere. Dopo aver ottenuto una pronuncia favorevole nel 2024 da parte della Corte suprema dello Stato, il gruppo ora è pronto a mettere nel mirino il presidente americano e le sue politiche. Nel mirino i combustibili fossili ma non solo: riflettori accesi sull’esenzione per le centrali a carbone dall’obbligo di filtrare l’inquinamento atmosferico tossico, sul blocco dello sviluppo dell’energia eolica e ancora sulla sospensione dei finanziamenti per la ricerca scientifica sul climate change.

“Pensare al mio futuro mi spaventa parecchio” ha dichiarato la Lighthiser ai microfoni dell’Afp nel corso di una recente dimostrazione che ha ospitato anche politici democratici: “Noi giovani stiamo facendo del nostro meglio per proteggerci e preservare un futuro sicuro. E non credo sia chiedere troppo”. Per la studentessa di Livingston (Montana) – che afferma di soffrire di ansia e di depressione per la situazione – il clima “è destabilizzato e peggiorerà”, questo è “un problema con cui bisogna fare i conti per chi sta appena entrando nell'età adulta”.

Da qui la tesi che i cambiamenti abbiano un impatto sul diritto alla vita e alla libertà. Si tratta di uno dei casi più importanti dell’ondata di contenziosi sul clima negli Usa. Tutto basa sulla clausola del "giusto processo" del V Emendamento, che vieta al governo di privare le persone dei diritti fondamentali senza un giusto processo. I ventidue giovani querelanti, tra cui diversi minorenni, sono rappresentati dall'organizzazione no-profit Our Children's Trust. L’obiettivo è consolidare le due recenti vittorie a livello statale. Nel 2023 un giudice del Montana si è schierato dalla parte dei giovani querelanti che sostenevano che la mancata considerazione dell'impatto climatico da parte dello Stato nel rilascio dei permessi per l'estrazione di petrolio e gas violasse il loro diritto a un ambiente pulito. Nel 2024, alle Hawaii, giovani attivisti hanno raggiunto un accordo per accelerare la decarbonizzazione del settore dei trasporti.

La richiesta alla corte è di bloccare le politiche di Trump e di ripristinare le informazioni e il monitoraggio sui cambiamenti climatici in tutti i siti governativi.

Mat Dos Santos, consulente generale di Our Children's Trust, ha dichiarato all'Afp che la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, si è mostrata disponibile ad ascoltare i casi relativi al "diritto alla vita": "Stiamo cercando di assicurarci che il diritto alla vita si estenda realmente ai bambini viventi".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica