Il Natale dovrebbe essere una festa che unisce e che mette pace ma sembra che in Europa sia diventata l'esatto opposto. In Italia c'è chi vorrebbe cancellare il presepe ma nel frattempo censura Gesù dalle canzoni dei bambini e issa la bandiera palestinese sull'albero di Natale, la Germania è costretta a blindare i tipici mercatini per paura degli attentati (ne è stato sventato uno poche ore fa) e in Francia la tv FranceInfo, finanziata dai soldi dei contribuenti, è arrivata a pubblicare un video dal titolo "Mercatini di Natale, una tradizione riabilitata dai nazisti".
Si sono poi giustificati dicendo che "Il titolo era un'abbreviazione. Abbiamo scelto di rimuoverlo" ma intanto è stato pubblicato e ha scatenato polemiche accesissime nel Paese perché, come ha spiegato il quotidiano Le Figaro, il video si apriva con una domanda: "Sapevate che esiste un legame tra i nazisti e i nostri amati mercatini di Natale?". Poi è stato tutto uno spiegare che in Germania fu Adolf Hitler a riportarli in auge negli anni Trenta quando doveva spingere sul nazionalismo per stimolare l'economia del Made in Germany. Insomma, il racconto di uno spaccato di storia ben noto utile ad arrivare all'estrema sintesi del titolo, che non è piaciuto a nessuno. Anche perché i mercatini di Natale sono una tradizione secolare in Europa, se non millenaria, soprattutto in Germania, Austria e Francia, che tranne che per quella parentesi non ha nulla a che fare con il nazismo e la dittatura.
Dopo la cancellazione del video, gli unici che hanno ancora portato avanti quella narrazione sono stati quelli de L'Humanité, testata giornalista di stampo comunista, che usando lo scivolone di FranceInfo e del titolo estremamente sintetico per essere più accattivante, ha accusato chi si è sentito risentito di voler riscrivere la storia. Ségolène Royal ha parlato di accostamento "vergognoso" da parte di FranceInfo tra mercatini di Natale e nazismo, rivendicando la tradizione e il momento di gioia ma denunciando al contempo quella che definisce un’ossessione "anti-natalizia".
Insomma, l'Europa sta vivendo il Natale con uno spirito ben diverso rispetto a quello a cui era abituata, soprattutto a livello macro e queste tensioni possono trovare una spiegazione solo nel picconamento continuo che viene fatto da parte di chi cerca di trasformare il Natale in un'occasione laica. In Francia, ormai da anni, le feste di Natale vengono definite "feste d'Inverno" e anche loro hanno qualche problema con i presepi.