L'ipocrisia dei pro migranti: "Ospitarne uno a casa? No, grazie mille"

È facile sventolare i cartelli professando l'accoglienza per tutti i migranti ma in pochi sono realmente disposti ad aprire le porte di casa propria per offrire loro un tetto

Immagine di repertorio
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Il Regno Unito negli ultimi mesi sta vivendo una sollevazione popolare spontanea, che muove centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese, dalla Scozia al Galles, passando per l'Irlanda del Nord, contro le politiche immigrazioniste. Di recente a Londra centomila persone hanno riempito le strade per protestare contro la deriva del Paese, dove ormai ci sono città a prevalenza islamica ma, di contro, scendono in piazza anche i sostenitori dell'immigrazione, i movimenti del "refugees welcome", prevalentemente di sinistra, di estrazione riformista, quelli che chiedono a gran voce l'arrivo degli stranieri. Ma che quando si chiede loro di fare qualcosa di concreto per sostenere queste richieste si girano dall'altra parte.

"Vorresti firmare una lista per adottare un migrante e farlo realmente vivere a casa tua?", è la domanda, ovviamente provocatoria, che un influencer inglese ha posto ad alcuni manifestanti con il cartello "refugees welcome" durante un corteo. Le risposte? Eccole: "Purtroppo non ho spazio", "Non posso, sono in affitto", "Casa mia è davvero piccolissima", "No, grazie mille". E così via. Eppure in piazza chiedono accoglienza per tutti. Nel Regno Unito i migranti vivono negli hotel pagati con i fondi pubblici che, inevitabilmente, provengono dalle tasse pagate dai cittadini che, in questo modo, non solo vengono sottratte ad altre spese pubbliche ma anche agli inglesi che si trovano in difficoltà. E ce ne sono sempre di più, purtroppo, che non riescono ad accedere al welfare.

Anche per contrastare rivendicazioni ipocrite, in tutta Europa stanno nascendo movimenti spontanei contro l'immigrazione incontrollata e irregolare. Una risposta forte contro le politiche immigrazioniste della sinistra europea, che predicano i porti aperti ma non offrono soluzioni per una gestione sostenibile. Il risultato sono welfare sempre più deboli e città sempre più insicure: la percezione che sia in atto una sostituzione culturale è forte.

E da un certo punto di vista sembra che anche chi sostiene l'immigrazione a tutti i costi sia mosso da qualche dubbio sulla sua bontà, come si evince da diversi video che circolano in rete in cui gli stessi manifestanti per l'accoglienza, davanti alla domanda se accoglierebbero in casa propria un migrante, accampano scuse e rifiutano nettamente.

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