Non solo si è spacciata per Maddie McCann, la bimba inglese di 3 anni scomparsa improvvisamente giovedì 3 maggio 2007 a Praia da Luz, località di villeggiatura nella regione portoghese dell'Algarve dove si trovava in vacanza con la sua famiglia, ma ha sottoposto i genitori della piccola a una vera e propria persecuzione, tra decine di telefonate, foto e messaggi che inviava a cadenza quotidiana.
Una situazione insostenibile, che è andata avanti ininterrottamente per tre anni dal 2022, cioè dal momento in cui la protagonista della vicenda, la 24enne originaria di Lubin (Polonia) Julia Wandelt, aveva iniziato a dichiarare ovunque di essere proprio lei la tanto ricercata Madeleine. A partire da allora, la ragazza aveva iniziato a contattare ripetutamente i familiari di Maddie, specie i genitori e la sorella della bimba scomparsa, tentando in ogni modo di convincerli della veridicità della sua versione dei fatti, senza dare loro un attimo di respiro.
I McCann si sono visti quindi costretti a denunciare Julia, ora a processo a Leicester con l'accusa di molestie unitamente a Karen Spragg, una donna gallese di 61 anni accusata di averla aiutata non solo a organizzare interviste e ospitate in trasmissioni televisive ma anche a far risultare più verosimile la sua teoria. Se ciò non bastasse, è risultato che la stessa 24enne si era spacciata anche per altre due bambine scomparse.
"Non abbandonare tua figlia. Per favore, chiamami", scriveva Julia in uno dei circa 60 messaggi inviati ogni giorno ai familiari di Maddie, anche tramite la segreteria telefonica. E ancora: "Non avete nulla da perdere. Se fossi davvero lei allora tutto andrebbe per il meglio, se invece non lo fossi, come probabilmente pensate, vi lascerei in pace. So che il mio accento è polacco ma è perché vivo qui. So di essere grassa e non carina com'era Madeleine in passato. Ma so chi sono e mi ricordo. Dammi una possibilità".
Un vero e proprio incubo per i McCann, tale da far rivivere quotidianamente il dramma della perdita della figlia, soprattutto quando la 24enne addirittura affermò di ricordare la sera del rapimento: "Mi carezzavi la testa, mi dicevi 'ti voglio bene' e che mi avresti trovato". Tra i tentativi più biechi anche quello di utilizzare l'intelligenza artificiale per realizzare foto false da inviare alla sorella di Maddie: Amelie era rimasta particolarmente scossa da quei finti scatti che le ritraevano bambine insieme, il che avrebbe spinto i genitori ad adire le vie legali.
Julia, di due anni più grande di Madeleine, la quale al giorno d'oggi avrebbe 22 anni, non ha secondo l'accusa alcun legame genetico coi McCann.
A ciò si aggiunga inoltre il fatto che si era già spacciata per altre due bimbe scomparse, vale a dire la tedesca Inga Gehricke, nata peraltro 8 anni dopo di lei, e la statunitense Acacia Bishop. "Si tratta di una manipolatrice emotiva di primo grado", ha dichiarato il pm Michael Duck.