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"Valuteremo i post social degli ultimi 5 anni". Trump prepara la stretta sui turisti negli Usa

La misura riguarderà anche i Paesi con esenzione dal visto, Italia compresa Nel piano del Dipartimento della Sicurezza interna anche nuovi requisiti tecnologici per verificare identità e ingressi

"Valuteremo i post social degli ultimi 5 anni". Trump prepara la stretta sui turisti negli Usa
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Chi viaggerà negli Usa potrebbe dover fornire informazioni più dettagliate rispetto al passato, incluse le attività svolte sui social media negli ultimi cinque anni. È quanto emerge da una proposta dell’amministrazione Trump, che prevede l’introduzione di nuovi requisiti anche per i cittadini dei Paesi che partecipano al programma di esenzione dal visto, tra cui quelli dell’Unione europea, Italia compresa.

Secondo il Dipartimento della Sicurezza interna, riporta il Washington Post, l’inserimento dei profili social diventerà un “elemento obbligatorio dei dati” per tutti coloro che richiederanno l’autorizzazione a entrare nel Paese tramite l’ESTA, lo strumento elettronico utilizzato per i viaggi fino a 90 giorni senza visto. Al momento questa informazione è richiesta, ma su base volontaria. La proposta sarà ora sottoposta a un periodo di osservazioni pubbliche di 60 giorni.

Gli attuali requisiti per ottenere l’ESTA comprendono il pagamento di 40 dollari e la comunicazione di dati personali come indirizzo di residenza, contatti telefonici, indirizzo e-mail e riferimenti per le emergenze. L’autorizzazione è valida due anni. Se approvate, le nuove regole estenderebbero la procedura obbligatoria di controllo dei social media ai richiedenti provenienti da tutti e 42 i Paesi inclusi nel programma di esenzione dal visto.

Non mancano le prime polemiche. Farshad Owji, ex presidente dell'American Immigration Lawyers Association e partner dello studio legale WR Immigration, ha affermato che la proposta potrebbe mettere a repentaglio i viaggi e la libertà di espressione: "In pratica, le persone si autocensureranno ed eviteranno del tutto di venire negli Stati Uniti, con ripercussioni sul turismo, sugli affari e sulla reputazione globale dell'America". Owji ha aggiunto che l'amministrazione Trump potrebbe utilizzare la valutazione dei social media per "comprendere la visione della persona sulla politica generale in tutto il mondo": “Avere la cittadinanza di un paese ESTA non significa necessariamente che quella persona abbia una visione politica allineata a quella dell'attuale amministrazione”.

Nel documento diffuso dalle autorità Usa si fa riferimento anche ad altri possibili aggiornamenti tecnologici. Tra questi l’introduzione di un selfie obbligatorio - oltre alle tradizionali foto del passaporto - e la possibilità che il portale web attualmente in uso venga sostituito da un’applicazione dedicata per l’intera procedura. La dogana statunitense ha inoltre ricordato che misure simili sono già applicate ad altre categorie di richiedenti visto, come lavoratori specializzati, studenti e ricercatori.

Viene citata anche una futura funzione — sempre tramite app — che permetterebbe ai viaggiatori di segnalare la propria uscita dagli Stati Uniti inviando un selfie e autorizzando la geolocalizzazione, così da “certificare” che la partenza è effettivamente avvenuta. Il documento offre infine una stima dei volumi coinvolti e del tempo medio necessario per completare le nuove procedure.

L’utilizzo dell’applicazione mobile per l’ESTA potrebbe interessare circa 14,5 milioni di persone, con tempi di compilazione che, secondo le stime ufficiali, variano da 8 minuti per i moduli cartacei, a 4 minuti per la versione web, fino a 22 minuti tramite app.

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