Sonda sovietica lanciata nello spazio nel 1972 rientra sulla Terra: ecco dove è avvenuto lo schianto

Preoccupazione per la sonda sovietica lanciata in orbita nel '72: i resti sono precipitati nell'Oceano Indiano

Sonda sovietica lanciata nello spazio nel 1972 rientra sulla Terra: ecco dove è avvenuto lo schianto
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Era atteso per la giornata di oggi, sabato 10 maggio, il ritorno sulla Terra della sonda sovietica Kosmos 482 e dopo più di 50 anni il rientro è avvenuto senza procurare danni. La sonda spaziale era stata lanciata nello Spazio dal razzo vettore Molniya a scopo di ricerca nell'ormai lontano 31 marzo 1972 e in queste ultime ore dovrebbe concludere il suo lunghissimo viaggio. Kosmos 482 avrebbe dovuto esplorare il pianeta Venere ma non ci riuscì, restando in orbita.

Come abbiamo detto, la sonda fu lanciata nello Spazio allo scopo di raggiungere ed esplorare Venere: il suo nome iniziale, infatti, era Venera. Poco dopo la partenza, tuttavia, il dispositivo non riuscì a uscire dall'orbita terrestre bassa e il nome venne cambiato in Kosmos. Raggiunta l'orbita terrestre, il carico della Venera si divise in varie parti, fra cui il Venera Main Bus con destinazione designazione 1972-023A, e il Descent Craft, ossia il modulo di atterraggio, a cui fu assegnata la designazione 1972-023E. In un secondo momento furono lanciate le sonde Venera 7 e 8, che al contrario della precedente riuscirono a raggiungere Venere.

Per quanto riguarda il materiale rimasto nell'orbita terrestre, il Main Bus di Kosmos 482 è rientrato sul nostro pianeta in sezioni divise: una è arrivata il 3 aprile 1972, l'altra il 5 maggio 1981. Gli esperti hanno poi calcolato che l'altra parte della sonda avrebbe dovuto schiantarsi sulla Terra proprio nella giornata odierna, vale a dire il 10 maggio 2025. Si tratta del modulo di atterraggio, il Descent Craft, ed ha un peso di 495 kg. L'oggetto fu progettato per sopportare 300 g di accelerazione e 100 atmosfere di pressione. La velocità di rientro dovrebbe essere intorno a 6 -10 m/s.

Nei giorni scorsi la Nasa ha fatto sapere che la traiettoria includeva latitudini fra 52 °N e 52 °S. Erano dunque interessate le zone di Asia, America, Australia, Africa ed Europa, Italia inclusa. La Caribbean Astronomical Society (SAC) aveva poi precisato che la data del 10 maggio poteva essere anticipata o posticipata a causa dell'attività del Sole.

La notizia del rientro della sonda sovietica è arrivata in mattinata. Stando a quanto riferito dall'agenzia spaziale russa Roscosmos, l'oggetto è precipitato nell'Oceano indiano. "Secondo i calcoli degli specialisti della JSC TsNIIMash (parte di Roscosmos), è penetrata negli strati densi dell'atmosfera alle 9.24 ora di Mosca, 560 km a ovest dell'isola di Middle Andaman, ed è caduta nell'Oceano indiano a ovest di Giacarta", è quanto si legge nel comunicato ufficiale riportato dalle agenzie di stampa.

Secondo la Us Space Force il rientro sarebbe

avvenuto fra le 7.20 e le 7.55 sull'Oceano Pacifico. L'astronomo americano Jonathan McDowell ha fatto notare che la stima proveniente dagli Usa, "non è ovviamente coerente con i rapporti dell'Esa e di Roskosmos".

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