Era lì mentre si stava compiendo il massacro, e adesso Elizabeth Mealey, ex giornalista di Randwick (Sydney) è una testimone chiave di quanto accaduto a Bondi Beach, dove si stava celebrando l'Hannukah.
La donna si trovava a cena nel noto ristorante Icebergs, locale che si affaccia sulla spiaggia, quando sono iniziati gli spari. Parlando all'emittente australiana ABC, la Mealey ha dichiarato: "Pensavamo fossero fuochi d'artificio, ma non lo erano, era qualcosa di molto peggio". Inizialmente, dunque, le persone avevano pensato a dei fuochi d'artificio. In quell'atmosfera di festa, nessuno aveva pensato ad un attentato. Poi è arrivato l'orrore."La gente ha iniziato a correre lungo tutta la spiaggia. Era il panico, e il panico si è diffuso anche all'Icebergs, con persone che si guardavano intorno senza capire cosa stesse succedendo. È spaventoso".
Al momento le autorità australiane parlano di almeno 12 persone morte e numerosi feriti.
Mealey ha descritto l'atmosfera come un "pandemonio", con un forte senso di impotenza tra le persone rimaste bloccate all'interno dei locali. Secondo l'ex giornalista, il rumore degli spari proveniva da un'area vicina al Bondi Pavilion. La donna ha inoltre manifestato dei dubbi in merito all'intervento dei soccorsi, che non sarebbero stati tempestivi: "Ci è sembrato che ci volesse molto tempo per sentire una sirena, ora sta arrivando un elicottero e sta arrivando l'ambulanza... e non sappiamo davvero cosa stia succedendo".
L'ex giornalista ha poi descritto quello che deve essere stato lo scontro fra terroristi e forze dell'ordine.
"Abbiamo sentito quello che sembrava un altro tipo di sparo, alla fine, che speravamo e presumevamo fosse la polizia che rispondeva al fuoco. E dopo, la situazione si è calmata un po' - ha concluso - ma è comunque terrificante".