Guerra in Ucraina

"Persona dell'anno 2022": il Time incorona Zelensky

"La scelta di quest'anno è stata la più chiara a memoria d'uomo", hanno spiegato i vertici della rivista Time che hanno incoronato Volodymyr Zelensky

"Persona dell'anno 2022": il Time incorona Zelensky

La sua faccia è in primo piano, circondata da decine di bandiere gialle e blu e da numerosi cittadini ucraini. Volodymyr Zelensky è stato nominato "persona dell'anno 2022" dalla rivista Time. Dopo aver incassato la palma di "uomo dell’anno" dal Financial Times, ecco un secondo, prestigioso riconoscimento mediatico per il presidente dell’Ucraina.

Zelensky "persona dell’anno 2022"

Zelensky ha superato gli altri candidati in lizza, tra cui il presidente cinese, Xi Jinping, la politica statunitense, Liz Cheney e il miliardario filantropo, MacKenzie Scott. Ricordiamo che il Time assegna il premio alla personalità che si ritiene abbia avuto la maggiore influenza a livello globale negli ultimi 12 mesi. La prima "persona dell'anno" fu nel 1927 l'aviatore americano Charles Lindbergh, che ottenne il titolo dopo aver effettuato il primo volo transatlantico senza scalo da New York a Parigi. Oggi, nel 2022, è toccato a Volodymyr Zelensky.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Zelensky è diventato il punto di riferimento del suo popolo. Il presidente ucraino ha puntato tutto sulla contagiosità del coraggio. Lo ha diffuso e continua a diffonderlo quotidianamente attraverso messaggi e registrazioni condivise sui canali social e rivolte alla cittadinanza.

Lo scorso 24 febbraio, nei primi giorni del conflitto, Zelensky è rimasto all’interno del Paese. "Se questa sembra una cosa naturale da fare per un leader in una crisi, consideriamo un precedente storico. Solo sei mesi prima, il presidente dell'Afghanistan, Ashraf Ghani, un leader molto più esperto di Zelensky, era fuggito dalla sua capitale mentre le forze talebane si avvicinavano" ricorda il Times.

L’immagine del leader ucraino

Altri paragoni messi sul tavolo dalla rivista fanno riflettere. Nel 2014, uno dei predecessori di Zelensky, Viktor Yanukovich, è scappato da Kiev mentre i manifestanti si avvicinavano alla sua residenza. Vive ancora oggi in Russia. All'inizio della seconda guerra mondiale, i leader di Albania, Belgio, Cecoslovacchia, Grecia, Polonia, Paesi Bassi, Norvegia e Jugoslavia fuggirono di fronte all’avanzata della Wehrmacht tedesca e vissero la guerra in esilio. Zelensky è rimasto in Ucraina, dove continua a guidare il Paese contro un nemico, sulla carta, molto più forte.

Negli ultimi mesi Zelensky ha partecipato al World Economic Forum di Davos e al vertice della NATO a Madrid. Ha concesso interviste a presentatori di talk show e giornalisti, e ha tenuto chat dal vivo con studenti a Stanford, Harvard e Yale. Ha sfruttato la fama delle superstar dell'intrattenimento per amplificare le sue richieste di supporto internazionale. "Non c'era molto nella biografia di Zelensky per prevedere la sua volontà di resistere e combattere. Non aveva mai prestato servizio militare né mostrato molto interesse per i suoi affari. Era presidente solo dall'aprile 2019", ha sottolineato il Time.

Una scelta chiara

"La scelta di quest'anno è stata la più chiara a memoria d'uomo", hanno spiegato i vertici di Time nell'annunciare la scelta che include, assieme a Zelensky, lo spirito dell'Ucraina. "Sia che le vostre reazioni alla battaglia per l'Ucraina siano di speranza o di terrore, Zelensky - si legge nella motivazione - ha galvanizzato il mondo in modo che non vedevamo da decenni. La decisione di non lasciare Kiev mentre cominciavano a cadere le bombe russe è stata epocale. Dal suo primo post di 40 secondi su Instagram il 25 gennaio in cui ha mostrato che il governo e la società civile ucraina erano intatti, ai quasi quotidiani discorsi a Westminster, la Banca Mondiale e ai Grammy, il presidente dell'Ucraina è stato onnipresente.

La sua offensiva mediatica ha spostato l'equilibrio geopolitico innescando un'ondata di azione che ha spazzato il globo".

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