Ue divisa sulla trattativa con gli Usa: cosa succede all’accordo commerciale

I leader europei restano divisi tra la pressione per un'intesa rapida con Washington e la volontà di negoziare condizioni più favorevoli

Ue divisa sulla trattativa con gli Usa: cosa succede all’accordo commerciale
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I leader dell’Unione Europea, riuniti a Bruxelles, si trovano a dover decidere se perseguire un accordo commerciale rapido con gli Stati Uniti — potenzialmente a condizioni più favorevoli per Washington — oppure continuare a negoziare per ottenere un’intesa più equilibrata. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato agli Stati membri le ultime proposte statunitensi, sollecitando un orientamento politico chiaro.

Le posizioni europee

Le posizioni all'interno del Consiglio europeo restano però divergenti. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso sostegno per una soluzione “più veloce e più semplice”, sul modello dell’intesa post-Brexit con il Regno Unito. Al contrario, la Francia ha invitato l’esecutivo comunitario ad adottare un approccio più assertivo, in particolare nei confronti dei servizi americani. Il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni si è detta favorevole a una conclusione rapida, accettando dazi del 10% su base reciproca, in linea con le condizioni applicate a Londra.

Il contesto negoziale è reso più complesso dalle recenti dichiarazioni di Donald Trump, che ha minacciato l’introduzione di dazi fino al 50% sui beni europei nel caso in cui non venga raggiunto un accordo entro luglio. Tuttavia, la Casa Bianca ha ridimensionato l’urgenza della scadenza del 9 luglio, definendola “non vincolante”, pur ricordando che la decisione finale spetta al presidente.

Cosa può accadere adesso

In parallelo, Washington ha mostrato scarso interesse verso la proposta europea di eliminare reciprocamente i dazi sui prodotti industriali. A Bruxelles cresce la preoccupazione che un eventuale accordo possa risultare strutturalmente sbilanciato. Trump sembra infatti poco incline a rinunciare ai proventi derivanti dalle tariffe generalizzate, che attualmente colpiscono in modo significativo diversi settori europei: dazi del 10% su gran parte dei beni industriali, 25% per auto e componentistica, 50% su acciaio e alluminio.

Il compito di guidare le trattative spetta al commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič. Trattandosi di una competenza esclusiva dell’Ue, è la Commissione a negoziare a nome dei Ventisette. Resta da vedere se si riuscirà a convergere su un’aliquota condivisa — ipotizzata intorno al 10% — e se vi sarà spazio per accordi settoriali, come nel caso dell’intesa con il Regno Unito.

Intanto, i mercati azionari europei si avviano verso un’apertura in rialzo nell’ultima seduta della settimana, sostenuti dal momentum positivo di Wall Street, che nella sessione precedente ha sfiorato nuovi massimi storici. Il sentiment è rafforzato dalla prospettiva di un allentamento delle tensioni commerciali transatlantiche legate alla possibilità di estendere oltre il 9 luglio la scadenza per l’introduzione di nuovi dazi.

Il rilancio del dialogo Ue-Cina

Bruxelles, tuttavia, guarda verso est: il ministro degli Esteri cinese Wang Yi sarà in visita ufficiale in Europa dal 30 giugno al 6 luglio, con tappe a Bruxelles, Berlino e Parigi. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri cinese, secondo quanto riportato dal Global Times. Su invito dell’Alta rappresentante dell’Unione europea Kaja Kallas, del ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul e del ministro francese per gli Affari europei e internazionali Jean-Noël Barrot, Wang terrà una serie di incontri ad alto livello con l’obiettivo di rilanciare il dialogo politico tra Pechino e le principali capitali europee.

A Bruxelles è previsto il 13° ciclo del Dialogo strategico UE-Cina, durante il quale Wang Yi incontrerà anche il primo ministro belga Bart De Wever e il vice primo ministro e ministro degli Esteri Maxime Prévot.

La missione proseguirà in Germania, dove il ministro prenderà parte all’ottavo Dialogo strategico sino-tedesco su diplomazia e sicurezza. A Parigi, infine, sono in programma colloqui bilaterali con il titolare della Farnesina francese e la partecipazione al meccanismo di dialogo ad alto livello sugli scambi tra Cina e Francia.

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