Cronaca locale

"Allah akbar". E lo straniero aggredisce i sanitari e rompe un crocifisso

Ad Udine, un trentacinquenne pakistano destinatario di un provvedimento di espulsione è stato arrestato dopo aver dato in escandescenze al pronto soccorso. Avrebbe urlato più volte "Allah akbar" ed avrebbe tentato di colpire i sanitari con una flebo, danneggiando anche un crocifisso

"Allah akbar". E lo straniero aggredisce i sanitari e danneggia il crocifisso

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"Allah akbar". E lo straniero aggredisce i sanitari e danneggia il crocifisso

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Avrebbe dato in escandescenze in pronto soccorso, urlando più volte "Allah akbar" ed altre frasi in lingua araba. E ad un certo punto avrebbe anche cercato di aggredire il personale medico utilizzando l'asta della flebo come arma da offesa, danneggiando persino un crocifisso appeso ad una delle pareti. Protagonista della vicenda che arriva da Udine è un uomo di 35 anni originario del Pakistan, risultato essere già noto alle forze delle ordine in quanto sospettato di associazione con finalità terroristiche e destinatario di un provvedimento di espulsione. Secondo quanto riportato dalla testata online UdineToday, l'episodio in questione si sarebbe concretizzato nelle scorse ore all'interno dell'ospedale locale. Il cittadino straniero, secondo quanto fatto presente in un secondo momento da alcuni testimoni, si aggirava da qualche giorno nella zona, entrando ed uscendo dalla struttura.

Ad un certo punto, per motivi non ancora chiariti del tutto, il trentacinquenne sarebbe entrato nell'edificio intorno alla mezzanotte ed avrebbe urlato alcune frasi in arabo. "Allah akbar" quella ripetuta in più occasioni, davanti ai dipendenti dell'azienda sanitaria e agli utenti attoniti. E non contento, avrebbe a quel punto afferrato l'asta di una flebo per utilizzarla come arma, tentando di colpire il personale. Un'azione improvvisa che avrebbe scatenato il panico, con il pakistano che nella foga avrebbe a quanto sembra colpito anche un crocifisso che si trovava affisso sulla parete. E solo l'intervento tempestivo dei carabinieri, intervenuti nel frattempo, ha con tutta probabilità evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. I militari dell'Arma sono riusciti a bloccare il trentacinquenne, con quest'ultimo che è poi finito in manette. A seguito degli accertamenti di rito, è poi emerso come a carico dell'arrestato pendesse un decreto di espulsione.

Per una vicenda che sta facendo discutere non poco nel capoluogo udinese e che promette di travalicare presto i confini regionali. Sull'argomento è intervenuta anche la Lega: Francesca Laudicina, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale ad Udine, ha posto l'accento sulla "questione sicurezza", invitando l'amministrazione comunale a guida Partito Democratico a prendere provvedimenti volti a tutelare l'incolumità dei sanitari e della cittadinanza in generale. "Accettare supinamente atti criminosi come questi non significa essere contro l’accoglienza e l'inclusione - ha detto - ma essere contro a quel finto buonismo con cui molti si riempiono la bocca che poi porta solo a delinquenza e disperazione. Invito il sindaco a farsi parte attiva per garantire la vivibilità in città e nel presidio ospedaliero.

Perché anche la sicurezza è bene comune".

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