Gli ambulanti occupano il piazzale di San Siro: "Difendiamo il lavoro"

Battaglia con i club sul rinnovo del contratto Apeca: "Eliminati i banchi di merchandising"

Gli ambulanti occupano il piazzale di San Siro: "Difendiamo il lavoro"
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Sono arrivati col buio, hanno «occupato» con gli autonegozi il piazzale dello Sport, davanti allo stadio, e sono pronti a rimanere «a oltranza». «Lotta dura senza paura, abbiamo griglie, tende, porteremo una pisci netta se serve, siamo tornati dalle ferie e passeremo a San Siro un Ferragosto alternativo per difendere i nostri posti di lavoro» avverte il presidente di Apeca (l’associazione degli ambulanti che fa capo a Confcommercio Milano) Giacomo Erri co. «Vogliono mandare a casa 64 attività in cui lavorano oltre mille persone» afferma.

Ce l’ha con la società M-I Stadio, la partecipata di Milan e Inter che gestisce lo stadio e i business collegati. Il 31 luglio è scaduto il contratto con il Consorzio Operatori Stadio Milano (Cosm) che riunisce gli ambulanti, i club hanno proposto il rinnovo fino al 2030 ma con lo stop al merchandising, 22 bancarelle su 64. Gli operatori hanno fatto fronte comune. «Gli ambulanti si fanno concorrenza spietata ma quando si tratta di difendere il posto sono tutti pronti fino alla fine. Non ci siamo divisi, il mix merceologico è fondamentale e oggi tocca a loro, domani chiederanno ai paninari di acquistare un certo tipo di birra, un certo tipo di panino, poi proveranno a sostituire anche loro - continua Errico -.

«Si dice che abbiano fatto un accordo per il merchandising con una multinazionale per gestire il business. Ma possono mandarci via con la bara». Luigi Leanza, presidente di Cosm, riferisce che era stata avviata e anche conclusa un’interlocuzione («e a fronte di un onere di 860mila euro all’anno per usare l’area»), poi è saltato il banco: «Hanno trasmesso un contratto definito unilateralmente e non modificabile». Il presidente di Apeca ricorda che nel ’98 «quando l’allora prefetto ci chiese di eliminare l’abusivismo, le magliette falsificate, decidemmo di creare la linea “light“ concordata con le società, cediamo le royalties per cappellini o magliette ufficiali ma in versione più economica». Lotta dura quindi «finchè non si troverà una soluzione equa». Domenica 17, in occasione di Milan-Bari di Coppa Italia, è prevista una manifestazione. «Senza di noi non è più San Siro» lo slogan sugli striscioni. Hanno scritto a sindaco, prefetto, questore, assessori comunali. «A maggio, durante la trattativa – riferisce Errico - per giustificare la richiesta di sacrificare gli ambulanti del merchandising, si era fatto capire che fossero in corso indagini su alcuni operatori. Ma non è vero, lo ha appurato il nostro legale». Si riferisce all’inchiesta «Doppia Curva». L’area nella quale lavorano gli ambulanti è di proprietà comunale ma affidata in gestione mediante convenzione.

«L’orientamento del Comune è di tutela delle attività svolta, i club devono rispettare gli impegni prescritti nella delibera» afferma. Il consigliere di Fi Alessandro De Chirico chiede «al Comune, in assordante silenzio, di attivare subito un tavolo». Ci sono stati momenti di tensione ieri pomeriggio, con mezzi posteggiati in modo da bloccare gli ingressi allo stadio. Dopo un confronto con la società, hanno liberato gli accessi. M-I Stadio fa presente di aver già «proposto il rinnovo a tutti i 64 ambulanti, confermando quindi tutte le postazioni, prevedendo canoni ridotti per tutti e la limitazione alla categoria merceologica food, in linea con le nuove direttive. Le modifiche riguardano dunque solo le 20 postazioni finora dedicate al merchandising, per le quali viene chiesta la modifica in food and beverage.

Una proposta formulata, «anche a seguito dei dialoghi con la Procura nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva, con l’obiettivo di garantire una gestione più sicura, trasparente e conforme alle indicazioni delle autorità».

E confermano la «piena collaborazione con le istituzioni» per «garantire un contesto regolare dentro e fuori dallo stadio».

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