"Uccidili, uccidili". Diventa virale il video dell'accoltellamento sul campo da calcio

Le immagini della violenza dopo un intervento di gioco subito dal responsabile, Gennaro Musella, che ha aggredito due membri della squadra avversaria con un coltello

"Uccidili, uccidili". Diventa virale il video dell'accoltellamento sul campo da calcio
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È tornato alla ribalta della cronaca per aver violato la restrizione degli arresti domiciliari alla quale era stato condannato, finendo per questo motivo dietro le sbarre del carcere: ora, a due anni di distanza dall'episodio in seguito al quale aveva subito quella pena, hanno iniziato a circolare sul web le immagini choc dell'aggressione col coltello compiuta dal responsabile ai danni di due giocatori avversari su un campo di calcio.

Nel filmato, caricato sul proprio profilo Facebook dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, è possibile comprendere che cosa sia accaduto sul terreno di gioco in quegli attimi concitati: l'aggressore, spiega il rappresentante di AVS, è Gennaro Musella, nipote della madrina di camorra Maria Licciardi, come detto finito in carcere per essere evaso dai domiciliari.

I fatti risalgono al 2022, e si sono verificati a seguito di un contrasto di gioco. Dopo aver subito una scivolata, il protagonista della vicenda ha estratto un coltello che nascondeva nei pantaloncini e ha aggredito due avversari: il tutto, spiega Borrelli, mentre il padre lo incitava dagli spalti gridandogli "Uccidili, uccidili!". Dopo quell'episodio sul campo, Musella, dichiaratosi pentito, aveva risarcito le vittime ed era stato condannato in primo grado con rito abbreviato ai domiciliari, finendo in carcere nei giorni scorsi per la violazione della restrizione.

"È assurdo che questa persona non fosse già in carcere", considera il rappresentante di AVS. "Nipote di una boss di camorra, ha rischiato di uccidere due persone per una partita di calcio. Davvero non ci sono attenuanti per comportamenti simili", prosegue Borrelli, "invece, davanti a un risarcimento e un finto pentimento, ecco che arriva puntuale una pena irrisoria". "

"L’evasione dai domiciliari dimostra che questa persona non ha assolutamente compreso il male che ha fatto e non può vivere libero in una società civile", puntualizza ancora il deputato. "Il rischio è che si mandi un messaggio sbagliato, le vittime pagano due volte e i carnefici sono liberi di continuare a far danni. Adesso sconti la sua pena dietro le sbarre", conclude Francesco Emilio Borrelli.

Dello stesso tenore i commenti in calce

al post. "Chi lo ha messo ai domiciliari non deve avere un giorno di pace", scrive una follower. "Magari anche chi ha fatto queste leggi che favoriscono l'impunità", aggiunge un altro internauta.

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