Blitz dei carabinieri a Villa Literno, in provincia di Caserta, dove quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro all'interno di un'azienda agricola. Il proprietario, Agostino Salzano, aiutato dalla sua compagnia e collaboratrice Mirtela Lusha, da Raghuwender Singh - detto Michele - e da Sunil Singh, avrebbero reclutato dei braccianti indiani irregolari e privi di contratto, organizzato il loro trasporto su furgoni intestati al titolare dell'azienda, imposto orari dalle 7:00 alle 16:00 con un compenso tra i 15 e i 50 euro al giorno, completamente in nero, omesso qualunque pratica per garantire la sicurezza e posto i lavoratori sotto uno stretto controllo, compreso il monitoraggio gps.
In un video diffuso dall'Arma, si possono vedere i militari mentre aprono uno dei furgoni intestati a Salzano, rivelando al suo interno la presenza dei lavoratori, oltre alle operazioni di intercettazione e monitoraggio del veicolo.
Nell'ordinanza del tribunale di Napoli, che ha previsto la custodia cautelare per gli indagati e il sequestro preventivo dei beni, si legge che Raghuwender Singh svolgeva il ruolo di collegamento tra braccianti e datore di lavoro, mentre Salzano si occupava della gestione organizzativa e del denaro. Nelle intercettazioni, i quattro discutono apertamente di come effettuare pagamenti "senza problemi" - mostrando quindi, come sottolineato, una piena consapevolezza dell'illegalità delle loro azioni - e di come risolvere la questione di eventuali documenti mancanti. Affermazioni, queste, fondamentali per l'impianto accusatorio. Si menzionano anche ricatti e punizioni per coloro che si lamentavano delle condizioni lavorative nell'azienda.
Nei loro accertamenti sul campo, effettuati nell'estate del 2023 e nel gennaio del 2024, i carabinieri avevano già rilevato la presenza di cinque braccianti irregolari. In totale, erano 11 gli indiani impiegati da Salzano, nel cui reclutamento avrebbero svolto un ruolo fondamentale i due Singh.
I loro nomi sono elencati nell'ordinanza, dove la situazione nell'impresa agricola viene descritta come "gravemente sfruttativa", con l'aggravante della vulnerabilità dei braccianti privi di regolare permesso di soggiorno.