Cani in vacanza? Arriva la tassa di soggiorno pure per loro: quanto dovranno pagare

Dal 2026 i turisti dovranno versare 1,50 euro al giorno per ogni cane al seguito. Per i residenti, torna la tassa annuale: 100 euro ad animale

Cani in vacanza? Arriva la tassa di soggiorno pure per loro: quanto dovranno pagare

Portare il cane in vacanza potrebbe diventare un po’ più costoso. Almeno se la destinazione è l’Alto Adige. La Provincia autonoma di Bolzano, infatti, si prepara a introdurre una nuova tassa sul soggiorno per gli amici a quattro zampe. Dal primo gennaio 2026, ogni turista che viaggerà con il proprio cagnolino dovrà pagare 1,50 euro al giorno in aggiunta alla tradizionale imposta di soggiorno. E non finisce qui: per i residenti, tornerà anche la tassa annuale sul possesso del cane, abolita a livello nazionale nel 2008. L'importo stimato è di circa 100 euro l’anno per animale, con una possibile esenzione di due anni per chi, negli scorsi anni, aveva aderito al progetto (ormai archiviato) di registrazione del Dna del proprio cane.

Il provvedimento, contenuto in un disegno di legge firmato dall’assessore provinciale alla Sanità e all’Ambiente Luis Walcher, punta a coprire i costi di pulizia delle strade e a finanziare la creazione di nuove aree verdi dedicate ai cani. Un’iniziativa che vuole colpire direttamente i proprietari poco attenti all’igiene urbana e che, secondo Walcher, altrimenti farebbero pagare alla collettività le conseguenze del proprio comportamento incivile. "È una misura giusta – ha dichiarato l’assessore – perché coinvolge solo i diretti interessati. In un mondo ideale non ci sarebbero deiezioni lasciate sui marciapiedi, ma purtroppo non è così. E allora meglio intervenire con buon senso, senza gravare sul resto della popolazione".

Addio al progetto del Dna, benvenuta tassa

La nuova tassa arriva dopo il fallimento del discusso piano di tracciamento genetico delle deiezioni canine. Negli anni scorsi, Bolzano era finita perfino sulla stampa internazionale per l’idea di identificare i cani – e i loro padroni maleducati – tramite il Dna prelevato dai campioni lasciati per strada. Un esperimento che non ha mai realmente funzionato: meno della metà dei circa 30mila cani presenti in provincia era stato registrato. La raccolta dei campioni si è rivelata complicata, la gestione costosa e l'efficacia discutibile. Così, accantonata l’ipotesi “detective”, si cambia rotta: si torna alla più classica (e più semplice) tassazione. Per i cani il cui Dna era già stato registrato, è prevista – come forma di compensazione – una doppia esenzione: niente tassa di soggiorno per due anni, né tassa annuale per i residenti.

Critiche dalle associazioni: "Penalizzate le famiglie"

Non tutti, però, applaudono all’iniziativa. Le associazioni per la tutela degli animali hanno reagito con durezza. La presidente dell’Enpa, Carla Rocchi, ha parlato senza mezzi termini di un autogol amministrativo. "Dopo il fallimento del progetto sul Dna – ha detto – la Provincia di Bolzano sceglie di nuovo la via più facile: far cassa tassando gli animali e i loro padroni. È una scelta miope che colpisce famiglie e turisti responsabili. Gli animali non sono un lusso: sono parte del nucleo familiare". Secondo l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, il rischio concreto è che la tassa scoraggi i viaggi con animali e possa persino alimentare fenomeni gravi come l’abbandono o la rinuncia alla vacanza. Anche molti operatori turistici guardano con preoccupazione all’impatto di questo balzello: l’Alto Adige è una delle mete più amate dalle famiglie con animali al seguito, e l’immagine di "destinazione pet friendly" potrebbe incrinarsi.

Una misura unica in Italia, ma non in Europa

Se il disegno di legge sarà approvato, Bolzano sarà la prima provincia in Italia a introdurre una tassa sul soggiorno dei cani. Ma non sarà un’eccezione a livello europeo. In Germania, ad esempio, la "Hundetaxe" è già realtà da anni in molte località turistiche, soprattutto nel Nord del Paese, come nelle località balneari di Binz e Sellin, dove i cani al seguito dei turisti pagano una quota giornaliera. E in Italia? Qualcuno guarda con interesse all’iniziativa altoatesina. Alcuni Comuni, come Rimini e Verona, hanno già proposto negli anni passati meccanismi di registrazione e micro-tassazione, ma nessuno ha mai osato finora estendere il balzello ai turisti con animali.

Un equilibrio difficile tra decoro urbano e turismo "pet friendly"

Il tema è delicato: da un lato, c’è l’esigenza reale di garantire la pulizia delle strade, il rispetto delle regole e la convivenza civile. Dall’altro, si rischia di penalizzare chi si comporta correttamente, alimentando un clima di sfiducia tra istituzioni e cittadini. In un Paese dove sempre più famiglie viaggiano con cani e gatti al seguito – si stima che siano oltre 10 milioni gli animali domestici coinvolti ogni anno in spostamenti turistici – la proposta di Bolzano apre un dibattito destinato ad allargarsi.

È giusto far pagare una tassa per ogni cane? È efficace? È equo? Per ora, il provvedimento è solo una proposta di legge provinciale. Ma se approvato, entrerà in vigore con il nuovo anno. E potrebbe diventare un precedente, nel bene o nel male, per tante altre realtà italiane.

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