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Casal Palocco, l'amarezza di Alex Britti: "Selfie con i peluche per Manuel"

"I social sono un problema anche per gli adulti", commenta il celebre cantante

Casal Palocco, l'amarezza di Alex Britti: "Selfie con i peluche per Manuel"

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Casal Palocco, l'amarezza di Alex Britti: "Selfie con i peluche per Manuel"

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Alex Britti non abita distante dal luogo del terribile incidente di Casal Palocco in cui, lo scorso 14 giugno, ha perso la vita il piccolo Manuel e, durante un'intervista concessa a Il Messaggero, rivela di aver avuto difficoltà a percorrere nuovamente quella via.

È da quel giorno che non faceva ritorno sul luogo della tragedia."Vado spesso a fare la spesa lì", dichiara il cantante, raggiunto da un giornalista nella sua casa a Casal Palocco in cui si è di recente trasferito. "Ma dopo l'incidente non sono più andato. Mi sono commosso ieri nel tornarci, pensando che il piccolo che ha perso la vita è poco più piccolo di mio figlio", ammette.

La sfide

Alle origini dell'incidente ci sarebbe una di quelle pratiche diffuse sui social e ribattezzate con il nome di "challenge": la sfida di guidare una Lamborghini noleggiata dagli youtuber per 50 ore di fila senza mai scendere dall'auto per poi postare il video sui social e fare il botto di click e di like. Ma non è solo il concetto di "sfida" quello che ha determinato la tragedia di Casal Palocco, anche per il fatto che per giovani non si tratta di certo di una novità.

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"Le sfide tra giovanissimi sono sempre esistite", spiega Alex Britti. "Quando ero giovane io, i ragazzi si davano appuntamento sull'Olimpica per fare le gare con la moto. Era un appuntamento non scritto, ogni sabato sera", ricorda il cantante. "Si impennava con le moto e ci venivano da tutta Roma e non solo: probabilmente quelle sfide nascevano dal bisogno di ragazzini di fare gli stupidi".

Come sarebbero cambiate quelle sfide con gli strumenti tecnologici attualmente a disposizione dei ragazzini? "Oggi sarebbero riprese da una diretta social", dice Britti. "Nei limiti purtroppo tutti da giovani abbiamo fatto cose stupide. Sfido chi dice di non aver mai fatto sfide da ragazzino", ammette. Ma il problema alla base degli eccessi è un altro: "Con i social e la viralità queste sfide sono diventate più pericolose".

Lo spiacevole episodio

Tornando a quello che è accaduto lo scorso 14 giugno, il cantante racconta di avere avuto enormi difficoltà a ritornare sul luogo del tragico incidente in via Macchia Saponara. "Passando ieri lì per la prima volta dall'incidente mi sono commosso e ho aperto il finestrino". Ed è qui che avviene l'incontro singolare. "Ho rallentato di fronte ai peluche per il piccolo Manuel in segno di rispetto. Ma proprio in quel momento, davanti ai tanti fiori posati sul posto", ricorda, "un uomo mi si è affiancato su uno scooterone e mi ha chiesto un selfie. Io non me la sono sentita, mi è dispiaciuto ma ho fatto finta di nulla".

"Dopo si è fermato più avanti a una rotonda e a quel punto mi sono prestato", aggiunge il cantante.

"Loro nella macchina a fare una sfida erano ragazzini, ma l'uomo che mi ha chiesto un selfie davanti ai peluche era un adulto", considera con amarezza, "i social sono anche questo".

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