Chi era Ettore Pausini, lo zio di Laura travolto in bici: "Un uomo generoso e un campione nella vita"

L’ex barbiere 78enne, fratello del padre della cantante, è morto a Bologna dopo essere stato investito da un’auto pirata. Era un volto noto dell’associazione Onconauti, simbolo di rinascita dopo la malattia

Chi era Ettore Pausini, lo zio di Laura travolto in bici: "Un uomo generoso e un campione nella vita"
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È stato identificato nel 78enne Ettore Pausini, zio della cantante Laura, l’uomo travolto e ucciso da un’auto pirata alla periferia est di Bologna. L’incidente è avvenuto nella mattinata di sabato, lungo una strada poco fuori città. L’automobilista responsabile si è dato alla fuga e le forze dell’ordine stanno indagando per rintracciarlo. La notizia, riportata da la Repubblica, ha scosso profondamente il mondo della musica e della solidarietà. Ettore Pausini era infatti molto conosciuto non solo per la sua attività di barbiere, ma anche per il suo impegno come testimonial dell’associazione Onconauti, dedicata alla riabilitazione dei pazienti oncologici.

Dal salone di Bologna alla passione per lo sport

Originario di Solarolo, nel Ravennate – lo stesso paese natale della nipote Laura – Ettore Pausini aveva trascorso gran parte della vita a Bologna, dove gestiva da anni un salone da barbiere in piazza Azzarita. Un’attività che non aveva mai abbandonato, anche in età avanzata, per la gioia dei clienti affezionati. Appassionato di sport, in gioventù aveva militato nel calcio dilettantistico, arrivando a giocare in serie B, prima di dedicarsi al ciclismo amatoriale, sua grande passione. "Era instancabile – ricordano gli amici – anche quando gli dicevamo di smettere, lui rispondeva che la bici gli dava vita".

"Ettore 1, tumore 0": la rinascita e l’impegno sociale

Nove anni fa la cantante Laura Pausini aveva condiviso sui social un messaggio affettuoso per lo zio, raccontando la sua battaglia vinta contro il cancro. In quell’occasione aveva mostrato un volantino dell’associazione Onconauti con la frase: "Ettore 1, tumore 0, la partita della vita". L'artista aveva scritto: "Mio zio Ettore Pausini è un vero campione! Sono orgogliosa di te e dei medici che ti hanno seguito, zio. Ti voglio bene!". Da allora, Ettore era diventato un punto di riferimento per molti pazienti in percorso di riabilitazione oncologica, partecipando a eventi e campagne di sensibilizzazione.

Il ricordo degli amici: "Un uomo colto, curioso e generoso"

Tra i tanti che oggi lo ricordano con affetto c’è Stefano Giordani, direttore scientifico di Onconauti: "Sono stato da lui appena una settimana fa – ha raccontato a la Repubblica –. Continuavo a dirgli di non andare più in bici, ma lui era un vero sportivo. Da barbiere aveva una clientela scelta, con cui parlava di tutto: arte, viaggi, cucina. Era colto, brillante e ogni anno organizzava una cena per gli amici con le sue famose lasagne".

Ettore Pausini lascia una figlia che vive in Trentino e un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto: un uomo che aveva trasformato la sua esperienza di malattia in un messaggio di speranza, vissuto fino all’ultimo giorno con passione e curiosità.

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