
Rimasto ferito sul posto di lavoro, invece di essere accompagnato in ospedale viene abbandonato su un prato: è successo a Ciriè (Torino), e sul caso indagano adesso gli inquirenti. Due coniugi di 48 e 46 anni, e un 48enne sono stati denunciati.
Stando a quanto ricostruito, il fatto si è verificato giovedì 7 agosto. Il protagonista di questa brutta vicenda, un romeno di 48 anni, stava lavorando in un cantiere edile, operando tuttavia in nero. Durante la costruzione di una villetta, uno dei balconi è crollato, travolgendo l'operaio, che è rimasto gravemente ferito. A quel punto dovevano essere chiamati i soccorsi, invece la vicenda ha preso una piega diversa. Caricato su un'auto, Mihai Opulele, questo il nome dell'uomo, è stato fatto scendere dopo pochi chilometri. Il 48enne, sanguinante e bisognoso di cure, è stato abbandonato nelle campagne di Ciriè.
Fortuna ha voluto che, trascorsa qualche ora, un pensionato passasse da quelle parti. L'anziano ha notato il 48enne, rimasto incosciente a bordo strada, e ha contattato il 118. I soccorsi sono arrivati tempestivamente e l'uomo è stato trasferito in codice rosso in ospedale. Considerati gli abiti che portava è stato logico pensare che fosse l'operaio di un cantiere edile. La conferma è poi arrivata dopo. Al momento l'uomo si trova ancora ricoverato in gravi condizioni, anche se non sarebbe in pericolo di vita. La prognosi è ancora riservata.
Sul caso stanno indagando i carabinieri di Ciriè. Non è stato ancora possibile parlare con la vittima dell'incidente, tuttavia i militari hanno acquisito diverse testimonianze. Si è così arrivati al committente dei lavori, ovvero il proprietario della villetta in costruzione in via dei Pioppi. Da lì sono usciti anche altri nomi. Al momento nel mirino degli inquirenti ci sono il proprietario, un militare dell'Esercito e sua moglie (48 e 46 anni), e l'ingegnere direttore dei lavori. Le accuse nei loro confronti sono omissione di soccorso, lesioni personali e abbandono di persona incapace.
Incalzati dai carabinieri, hanno ammesso di aver agito in tal modo per paura.
Il cantiere, nel frattempo, è stato messo sotto sequestro.
C'è stato anche un sopralluogo dei tecnici dello Spresal, così da accertare o meno che sul posto di lavoro venissero rispettate tutte le norme relative alla sicurezza. A coordinare le indagini è la procura di Ivrea (Torino).