Vergogna pro-Pal: così hanno deriso i militari

A Palermo in testa al corteo pro-Pal c'erano persone travestite da finti militari con il naso rosso da clown

Vergogna pro-Pal: così hanno deriso i militari
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In testa al corteo di Palermo, organizzato in occasione dello sciopero generale in solidarietà col popolo palestinese, hanno fatto discutere la presenza di alcune persone travestite da militari con il naso rosso dei clown. Un modo goliardico per dire no all'uso delle armi ma che a molti non è piaciuto. Per chi si è travestito non c'è nulla di male."Ci siamo trovati alle scorse manifestazioni e abbiamo deciso di stare insieme perché questo ci aiuta a convogliare la gente e a dare un tocco di colore e di ironia a un contesto molto drammatico. Abbiamo scelto l'arte per ridicolizzare la violenza e le armi".

"Mancanza di rispetto"

"Le forme creative e non violente di dissenso hanno una lunga tradizione nelle democrazie occidentali. Il diritto alla libera espressione è sancito dalla nostra Carta costituzionale così come il diritto allo sciopero. Quanto accaduto questa mattina a Palermo in occasione dello sciopero generale dove clown e artisti di strada hanno impersonato soldati dell'Esercito italiano con i nasi da clown, indossando giubbotti antiproiettile adornati di fiori bianchi, dimostra una mancanza di senso di democrazia e di rispetto delle Forze Armate". Dice il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti. "Ricordo che le forze armate e le forze dell'ordine e i corpi dello Stato - spiega Rauti - quotidianamente servono il Paese, con dedizione e sacrificio, garantiscono la difesa dei cittadini e la vita democratica. A Palermo, città che ha pagato il prezzo più alto nella difesa della legalità e dello Stato di diritto, l'uniforme rappresenta non solo un simbolo istituzionale ma ci ricorda chi ha dato la vita per la democrazia. Le Forze Armate meritano rispetto per il servizio che rendono alla comunità nazionale e internazionale, operando spesso in condizioni difficili e sempre con spirito di abnegazione".

Il villaggio dell'esercito

In questi giorni ha fatto anche discutere la presenza del primo grande Villaggio dell'Esercito che si sta svolgendo al centro di Palermo, davanti al Politeama, uno dei due teatri della città. La presenza del Villaggio ha suscitato polemiche. A scagliarsi contro l'iniziativa sono la Cgil, l'osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università e alcuni politici locali. Di avviso opposto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il suo vice Giampiero Cannella (FdI), la parlamentare di FdI Carolina Varchi e l'assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato (FdI).

Il sindaco sottolinea che "in questa occasione, vogliamo ricordare con orgoglio l'impegno dell'esercito italiano nelle missioni umanitarie e di peacekeeping che, in numerosi scenari internazionali" e "Palermo e questa amministrazione abbracciano senza il minimo indugio il desiderio di pace, è propizio il momento per rinnovare un patto di solidarietà e vicinanza tra istituzioni, civili e militari, e i cittadini".

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