Cronaca locale

Gli chiedono di bonificare la barca, ma don Biancalani grida al fascismo

La polizia municipale ha chiesto a don Massimo Biancalani di rimuovere o bonificare la barca posta davanti alla chiesa di Vicofaro che simboleggia il viaggio dei richiedenti asilo, a quanto sembra per ragioni sanitarie. Il "parroco dei migranti" non ha però gradito la richiesta del Comune di Pistoia, parlando di "fascisterie"

La barca posta davanti alla chiesa di Vicofaro
La barca posta davanti alla chiesa di Vicofaro

Ascolta ora: "Gli chiedono di bonificare la barca, ma don Biancalani grida al fascismo"

Gli chiedono di bonificare la barca, ma don Biancalani grida al fascismo

00:00 / 00:00
100 %

Il Comune di Pistoia gli ha imposto di rimuovere la barca posta da qualche giorno davanti alla chiesa (a quanto sembra per ragioni igienico-sanitarie) o in alternativa di sottoporla ad un'operazione di bonifica. Un'ingiunzione che don Massimo Biancalani non ha apprezzato, non nascondendo l'irritazione e definendo letteralmente"fascisterie" le disposizioni volute dall'ente a tutela della popolazione di Vicofaro. Questo l'attacco dai tratti surreali scagliato nelle scorse ore dal "parroco dei migranti". Il pomo della discordia è rappresentato a quanto pare dall'"installazione artistica" che da qualche tempo campeggia all'esterno della chiesa di Vicofaro. Si tratta di una vera e propria imbarcazione regalata a don Biancalani da un pescatore livornese, per indicare simbolicamente il viaggio compiuto dai richiedenti asilo dall'Africa all'Italia.

Il Comune chiede di rimuovere la barca

I locali della parrocchia ospitano com'è noto decine e decine di migranti e il Comitato dei residenti ha più volte puntato il dito contro le criticità emerse dall'esperienza di accoglienza, fra degrado ed episodi di spaccio e violenza dei quali si sarebbero più volte resi protagonisti alcuni ospiti. Ieri però don Biancalani ha ricevuto una telefonata dalla polizia municipale, durante la quale gli è stato chiesto di rimuovere la barca. Alla base ci sarebbero in primis motivi sanitari: gli agenti gli avrebbero fatto presente come il mezzo proveniente dal mare debba essere bonificato. Gli è inoltre stata contestata anche l'ubicazione scelta per l'installazione, visto che l'"opera d'arte" in questione occuperebbe parte del marciapiede. A queste condizioni, in buona sostanza, il Comune è stato chiaro: la barca deve essere rimossa ed eventualmente ricollocata in un altro punto, previa bonifica. Ma don Massimo, in una nota pubblicata su Facebook, ha esternato tutto il proprio disappunto, non risparmiando un commento piuttosto surreale nel quale fa capire di considerare fascista l'atteggiamento del Comune.

L'attacco surreale di don Biancalani: "Fascisterie pistoiesi"

"Ingiunzione di oggi: la barca deve essere rimossa perché "non bonificata" - ha scritto sulla propria pagina social - fascisterie pistoiesi". Parole che, com'era prevedibile, stanno facendo discutere. Sullo sfondo rimangono oltretutto le proteste dei rappresentanti degli abitanti del quartiere, che continuano a segnalare problematiche legate all'accoglienza migranti e a sollecitare un intervento da parte delle istituzioni. Dopo aver scritto al Vaticano (come anticipato dal Giornale il mese scorso) lamentando anche di non poter di fatto più usufruire della parrocchia, il Comitato dei residenti di Vicofaro ha lanciato nelle scorse settimane una petizione sulla piattaforma change.org per chiedere che i migranti vengano ricollocati altrove, in strutture più attrezzate ad accoglierli. Senza dimenticare poi l'ordinanza di sgombero della struttura emessa dal sindaco di Pistoia lo scorso ottobre ma non ancora attuata, a quanto pare.

Lo scontro fra don Biancalani e il Comune toscano, insomma, promette di proseguire.

Commenti