Cronaca locale

"Disattivazione impianto riscaldamento": i condomini a Roma finiscono al freddo

Numerose abitazioni romane sono al freddo a causa di mancati pagamenti che hanno bloccato gli impianti di riscaldamento: ecco cosa succede in alcuni quartieri e la denuncia dell'Anaci

"Disattivazione impianto riscaldamento": i condomini a Roma finiscono al freddo
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Stavolta non c'è alcuna distinzione tra i quartieri di Roma perché, in modo più o meno trasversale, in molti sono alle prese con problemi al riscaldamento domestico. La problematica non è dovuta alle nuove regole di quest'anno, nella Capitale i termosifoni sono regolarmente attivi dal 21 novembre: piuttosto, a causa di bollette non pagate, migliaia di famiglie si trovano adesso al freddo giorno e notte.

"Servizio già sospeso"

Da Marconi a Baldo degli Ubaldi e Monteverde Vecchio, in alcuni condomìni è emergenza. "Non potendo provvedere al saldo delle forniture passate la conseguenza porterà alla disattivazione dell'impianto di riscaldamento", si legge sulla portineria di una palazzina a Marconi. Come scrive IlMessaggero, tutto nasce dall'ultima assemblea di 10 giorni fa nella quale è stato palesato un debito addirittura di 150mila euro su fortiture pregresse non pagate. "Il servizio è già sospeso", hanno denunciato alcuni cittadini al quotidiano romano. Altre testimonianze da via Enrico Fermi, nello stesso quartiere, spiegano di essere rimasti al freddo per conguagli mai estinti o perché alcuni amministratori di condominio non hanno pagato in tempo alcune rate che risalgono al 2021 e 2022.

Cosa succede a Roma Nord

I disagi, soprattutto per gli anziani, sono notevoli: anche la Capitale da alcune settimane è piombata in pieno autunno con piogge frequenti e temperature notture che scendono notevolmente. In casa, spesso, neanche l'ombra di un po' di calore. Anche nelle zone "in" come Baldo degli Ubaldi e Monteverde Vecchio, quartieri storici, la problematica è la stessa: nel primo caso per oltre 200 appartamenti i riscaldamenti non sono mai stati accesi (sempre a causa di debiti), nel secondo c'è stato un blocco degli impianti per debiti intorno a seimila euro che stanno lasciando al freddo 18 case. "Prima che arrivasse la stagione invernale, di fatto sono stati apposti i sigilli. Siamo rientrati degli ammanchi ma siamo stati costretti a cancellare il contratto e rifarne un altro con il risultato che ad oggi i tecnici devono ancora arrivare a togliere i sigilli".

"Cinque condomini ogni 100"

La beffa, poi, è servita: anche chi si è rimesso in regola rimane ancora senza riscaldamento: la denuncia arriva al Messaggero anche da Rossana de Angelis, presidente Anaci (Associazione nazionale condomini di Roma, la quale spiega che la situazione attuale deriva da cattive gestioni negli passati dovute a mancati pagamenti. In questo momento, il blocco delle caldaie "interessa almeno cinque condomini ogni 100", ha spiegato. Chi è riuscito a far fronte alle criticità, seppur in ritardo, è riuscito ad accendere e riscaldare le case, in altri casi si sta optando "per un piano di rientro" che "dovrà essere sommato alle nuove bollette".

Rientra nei compiti degli amministratori di condomini mostrare le bollette e riunire le assemblee quando necessario: se i cittadini lo riterranno opportuno, nei casi di mala gestione sono tenuti a sfiduciarli e procedere con nuove elezioni.

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