
Si è finto cieco per 20 anni, riuscendo a incassare pensione di invalidità e accompagnamento, ma la Guardia di Finanza di Napoli ha posto fine alla sua truffa dopo averlo sorpreso a verificare il resto ricevuto in un negozio e a contare il denaro prelevato presso uno sportello automatico.
Grazie all'acquisizione dei filmati comprovanti l'illecito, i militari sono riusciti a incastrare il responsabile, il finto non vedente, e la consorte, considerata sua complice per tutti questi anni, e li hanno sottoposti agli arresti domiciliari. La coppia di Castellammare di Stabia, che dovrà presumibilmente restituire i contributi percepiti in modo indebito, si è vista sequestrare preventivamente oltre 124mila euro.
Il provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, è stato notificato nella giornata di ieri, martedì 8 ottobre. I due coniugi dovranno difendersi dall'accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico in atti pubblici mediante induzione in errore di medici inquadrati in strutture pubbliche, relativi alla pensione di invalidità e all'indennità di accompagnamento erogate al marito, riconosciuto cieco assoluto nonostante che fosse solo ipovedente.
L'ordinanza è arrivata a conclusione di una serie di approfondite indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza Castellammare di Stabia e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata dopo un decreto di sequestro preventivo di 124.794,05 euro, eseguito nei confronti della coppia lo scorso 29 novembre 2024. Contribuendo in concorso a fingere la totale cecità dell'uomo, i due sono riusciti a mettere le mani su un tesoretto di circa 150mila euro, tra pensione di invalidità con maggiorazione e indennità di accompagnamento. E tutto questo, peraltro, senza che vi fosse una reale necessità, visto il tenore di vita dello stesso.
Le indagini hanno rivelato la capacità dell'indagato di muoversi con sicurezza e senza alcun indugio negli spazi pubblici, nonché lo svolgimento di azioni incompatibili con una condizione di cecità assoluta, quale contare il denaro prelevato da un bancomat o verificare il resto ricevuto in un negozio.
Anche dopo il sequestro preventivo dello scorso novembre l'uomo avrebbe continuato a fingersi cieco, grazie alla complicità della moglie. Ricevuta la segnalazione della Guardia di Finanza, l'Inps aveva infatti disposto una visita medica di revisione, ma la coppia sarebbe andata avanti con la messa in scena con l'obiettivo di"far ritenere l'uomo completamente non vedente e quindi non autonomo, anche mediante la presentazione degli esiti di una visita oculistica, non approfondita, che aveva basato la diagnosi su un esame strumentale risalente al 2010, ritenuto falso sulla scorta delle emergenze investigative, effettuato appena 3 mesi dopo e da parte di un altro sanitario, rispetto all'analogo esame effettuato dall'Inps all'esito del quale l'indagato era stato declassato a cieco parziale".
La farsa aveva funzionato ancora una volta: pur a conoscenza dell'indagine per truffa aggravata, la commissione medica aveva confermato che l'uomo fosse completamente cieco, senza peraltro richiedere ulteriori esami diagnostici.
Analizzando invece i video prodotti nel corso dell'indagine, un dirigente dell'Asl Napoli 3 Sud e un medico oculista consulente della Procura di Torre Annunziata hanno ritenuto di poter affermare che l'uomo "aveva posto in essere azioni assolutamente incompatibili con la condizione di cecità assoluta".