Frana travolge abitazione a Brazzano: un ferito estratto vivo, ricerche in corso per due dispersi

Una notte di piogge eccezionali mette in ginocchio il Goriziano e la pianura orientale friulana: case sommerse dal fango, allagamenti diffusi e oltre duecento interventi dei vigili del fuoco

Frana travolge abitazione a Brazzano: un ferito estratto vivo, ricerche in corso per due dispersi
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È a Brazzano di Cormòns che si registra il punto più critico dell’ondata di maltempo che ha investito il Friuli Venezia Giulia. Una frana ha colpito in pieno un’abitazione in via San Giorgio, provocandone il crollo. I vigili del fuoco, affiancati dai volontari della protezione civile, hanno estratto viva una persona, trasferita all’ospedale di Udine con una frattura a una gamba. Ma il lavoro dei soccorritori non è terminato: due persone risultano ancora disperse. Si tratta di un giovane di 35 anni e una donna anziana. Secondo quanto hanno riferito le forze dell'ordine, l'uomo è stato travolto mentre stava soccorrendo la donna che era rimasta imprigionata dal fango, anche se la circostanza è ancora da verificare. Le ricerche stanno proseguendo in maniera incessante. Per cercare i dispersi è stata mobilitata una macchina dei soccorsi senza precedenti che vede impegnati pompieri, tecnici specializzati e squadre cinofile.

Rinforzi da tutta la regione: in azione i gruppi speciali

La complessità del crollo ha richiesto il supporto di unità specialistiche. A Brazzano sono arrivati i soccorritori fluviali dei comandi di Trieste e Pordenone, oltre agli operatori dei vigili del fuoco di Udine e Gorizia già all’opera fin dalle prime ore. Sul posto anche il nucleo regionale Gos, incaricato del movimento terra e dei lavori di messa in sicurezza, e le unità cinofile impegnate nella localizzazione dei dispersi. Dal Veneto è giunta la squadra Usar (Urban search and rescue), specializzata nelle ricerche tra le macerie. L’area resta isolata e sotto monitoraggio continuo a causa dell’instabilità del terreno.

Pioggia record: 152 millimetri in sei ore a Cormòns

La perturbazione ha colpito con forza eccezionale la fascia tra Palmanova e il confine sloveno. A Cormòns, uno dei centri più colpiti, si sono registrati 152 millimetri di pioggia in appena sei ore. La quantità d’acqua caduta ha provocato la tracimazione del fiume Judrio, che ha allagato campagne, abitazioni e strade. Smottamenti e frane sono stati segnalati anche nelle zone collinari e nei centri vicini alla chiesa di Brazzano, dove diverse abitazioni hanno subito danni a causa del fango.

Palmanova sotto l'acqua: ospedale allagato ma operativo

Situazione critica anche nella bassa friulana. A Palmanova, l’ospedale ha visto i propri scantinati invasi da decine di centimetri d’acqua. Nonostante l’allagamento delle aree tecniche, l’attività sanitaria non ha subito interruzioni. Problemi alla viabilità si registrano a Visco, Trivignano Udinese e Chiopris Viscone, con diverse strade impraticabili e automobilisti rimasti bloccati nei sottopassi e in tratti stradali allagati.

Oltre 200 richieste di intervento nella notte

La centrale dei vigili del fuoco di Udine è stata sommersa dalle chiamate: circa duecento richieste di intervento sono arrivate dalla mezzanotte, mentre il comando di Gorizia ha gestito numerose segnalazioni parallelamente. Tra gli interventi più delicati, il salvataggio di un anziano finito in un fossato colmo d’acqua con la propria auto nella zona di Cascina Rinaldi. L’uomo è stato recuperato in condizioni di forte rischio, ma senza gravi conseguenze.

L’allerta meteo e l’evoluzione delle prossime ore

La protezione civile regionale aveva già emesso un’allerta gialla per il peggioramento delle condizioni meteorologiche, poi confermato nella notte da piogge violente e persistenti. Il fronte atlantico continuerà a interessare la regione ancora per alcune ore, con rovesci intensi e venti di Libeccio sulla costa.

Nel pomeriggio potrebbe esserci una breve tregua, prima dell’arrivo di un fronte freddo dall’Austria che porterà un brusco calo delle temperature e neve a quote in discesa, fino ai fondovalle del Tarvisiano. Da martedì l’ingresso della Bora dovrebbe favorire il ritorno a condizioni più stabili.

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