
Hanno tentato di evitare i controlli e, una volta messi alle strette, non hanno esitato ad aggredire i carabinieri che li avevano fermati, per questa ragione due tunisini di 20 e 22 anni sono finiti in manette, mentre per due loro compagni è scattata una denuncia.
Il fatto si è verificato a Roma, nell'ambito di un'operazione di pattugliamento del territorio. I militari stavano effettivamente controllando le strade della Capitale quando, all'altezza di via Cristoforo Colombo, per la precisione all'incrocio con via Laurentina, hanno notato una vettura sospetta. Si trattava di un'automobile di grossa cilindrata su cui stavano viaggiando quattro nordafricani. Prima che gli uomini in divisa potessero decidere se fermare o meno il veicolo per fare una rapida verifica, il mezzo ha cambiato improvvisamente direzione. In pratica, alla vista dei carabinieri i tunisini hanno subito tentato la fuga.
Da qui l'inseguimento, che si è poi concluso lungo via Ardeatina. A quanto pare si è trattato di una fuga pericolosa e scomposta, che ha destato non poche preoccupazioni per la sicurezza degli altri automobilisti. Una volta in via Ardeatina, i tunisini sono stati costretti a fermarsi, come più volte intimato da parte dei carabinieri. Purtroppo la situazione è ulteriormente degenerata. I nordafricani sono infatti scesi dall'auto, contrariamente a quanto ordinato dai militari, e due di loro li hanno aggrediti. Per la precisione, un tunisino di 22enne si è scagliato contro gli uomini in divisa, prendendoli a calci e pugni. Mentre un altro, quello che si trovava alla guida del mezzo, si è rifiutato di consegnare la patente, arrivando ad afferrare al collo un militare.
Necessaria la richiesta di rinforzi, accorsi in breve sul posto. Gli uomini dell'Arma sono stati costretti a utilizzare lo spray urticante per neutralizzare i due facinorosi. Dopodiché nei confronti di entrambi sono scattate le manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Denunciati, invece, i due compagni che erano con loro.Sono quattro i carabinieri rimasti feriti nella colluttazione. I militari, assistiti in ospedale, sono stati successivamente dimessi con una prognosi di 25, 10, 3 e 1 giorni.