I giovani sono il ponte verso il futuro

Al di là delle opinioni politiche, è indubbio che ci sia una stabilità di guida che in Italia mancava da anni. E che si siano fatti passi avanti concreti, come i record di occupazione e l'avvio del ponte sullo Stretto, un'opera di cui si parlava da più di mezzo secolo e che nessuno ha mai avuto il coraggio o la capacità di realizzare

I giovani sono il ponte verso il futuro
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Caro Direttore Feltri,

stiamo assistendo a importanti passi avanti ogni giorno nel nostro Paese, in tutti i campi, dai record sull’occupazione ai progressi delle infrastrutture, come la svolta storica del ponte sullo Stretto, opera di cui si parlava ormai da più di 50 anni e adesso con i cantieri in procinto di partire, tra qualche anno sarà realtà. Io personalmente come cittadino italiano sono orgoglioso del lavoro che il governo Meloni assieme ai suoi ministri sta svolgendo per l’Italia, dedicando un impegno non così scontato che non si vedeva da anni, sia dentro la nazione che fuori, riportando l’Italia al centro della politica internazionale grazie anche alla stabilità caratterizzante il suo governo nonostante le insidie portate avanti da una certa classe politica all’opposizione, invidiosa dei successi di una buona leadership.
Con questa breve riflessione vorrei chiederLe la sua visione sul futuro dell’Italia guidata da questa classe politica, per noi giovani e anche per Voi adulti.
Vincenzo Concolino.

Caro Vincenzo,

ti confesso che la tua lettera mi ha stupito e commosso. Non capita spesso, anzi, quasi mai, che un ragazzo di 14 anni scriva al direttore di un quotidiano. La maggior parte dei miei lettori ha i capelli bianchi, o li ha già persi. Viviamo in un'epoca in cui si dice spesso a ragione che i giovani abbiano occhi solo per i social network, che non leggano più, che non abbiano rispetto per i nonni e che non si interessino alla politica. E invece tu mi smentisci, e lo fai in maniera clamorosa: con educazione, lucidità e una passione che oggi vedo raramente anche negli adulti. Dici di essere orgoglioso del lavoro del governo Meloni. Lo capisco. Al di là delle opinioni politiche, è indubbio che ci sia una stabilità di guida che in Italia mancava da anni. E che si siano fatti passi avanti concreti, come i record di occupazione e l'avvio del ponte sullo

Stretto, un'opera di cui si parlava da più di mezzo secolo e che nessuno ha mai avuto il coraggio o la capacità di realizzare. Questo governo ha preso decisioni che altri hanno rimandato all'infinito.

Permettimi di dirti una cosa importante: il futuro dell'Italia, caro Vincenzo, dipenderà certamente dalle scelte politiche, dalle leggi e dai governi. Ma la tua felicità e la tua realizzazione personale non dipendono da nessun ministro, da nessun premier, da nessuna maggioranza o opposizione. Dipendono da te.

Io a sei anni sono rimasto orfano di padre. Mia madre, con tre figli, ha dovuto affrontare difficoltà economiche enormi. C'erano giorni in cui mettere insieme un pasto non era scontato. Ho lasciato la scuola per lavorare, perché bisognava campare. Poi, con fatica, ho ripreso gli studi, mi sono laureato, ho fatto il giornalista, il direttore, e oggi a

82 anni scrivo ancora ogni giorno. Non sono mai stato un genio, ma ho sempre saputo una cosa: non conta mai la condizione di partenza, conta la determinazione.

Il mondo là fuori non è un giardino fiorito. Guerre, terrorismo, carestie, atrocità: non sono solo nei libri di storia, sono intorno a noi. Però tu, Vincenzo, sei nato in uno dei luoghi più civili, sicuri e progrediti della terra: l'Italia. Con tutti i suoi difetti, è un Paese che ti offre molto più di quanto offrisse a me alla tua età.

Per questo ti dico: studia, impara, coltiva la tua curiosità.

Usa la tua intelligenza per capire e scegliere. Non aspettare che siano altri a decidere chi sarai. Il ponte più importante, nella tua vita, non sarà quello sullo Stretto, ma quello che costruirai tu verso il tuo futuro.

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