Bari, tre arresti dopo il pestaggio fuori dallo stadio: uno è il padre del bimbo in lacrime per la paura

L'uomo si è ritrovato in mezzo alla protesta degli ultras al San Nicola ed è stato aggredito da almeno cinque persone. Ci sono già degli arresti

Bari, tre arresti dopo il pestaggio fuori dallo stadio: uno è il padre del bimbo in lacrime per la paura
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Scene di indicibile violenza allo stadio San Nicola di Bari, dove un uomo è stato barbaramente aggredito da un gruppo formato da almeno cinque individui. Il terribile pestaggio, avvenuto durante la contestazione dei tifosi contro la proprietà del club, è avvenuto sotto gli occhi terrorizzati del bambino della vittima. A distanza di pochi giorni sono già partiti gli arresti, e fra i fermato figura anche l'uomo che ha subito il pestaggio.

Stando a quanto riferito sino ad ora, il terribile episodio si è verificato domenica 4 maggio, nel corso del match della 37esima giornata di Serie B. Gli ultras del Bari avevano lasciato gli spalti al 25' del primo tempo per protestare contro la società. Abbandonata la curva Nord del San Nicola, si erano radunati all'esterno dello stadio. Fra di loro si sarebbe trovata anche la vittima, un uomo accompagnato dal figlio piccolo. A quanto pare il tifoso avrebbe voluto tornare sugli spalti per recuperare lo zainetto del bambino, e tanto sarebbe bastato a scatenare la violenza.

Nel video si vedono almeno cinque uomini accerchiare la vittima e poi massacrarla di botte, mentre il bambino, disperato, si guarda intorno in cerca di aiuto e scoppia a piangere. Soltanto il tempestivo intervento della polizia ha fermato il linciaggio.

Il fatto ha destato grandissimo clamore, e non sono mancate parole di condanna. Il primo a parlare è stato Vito Leccese, sindaco di Bari. Il primo cittadino si è dichiarato sconcertato dalle immagini che si sono viste."Niente può giustificare la violenza, mai, a maggior ragione in contesti di aggregazione e sport. Questi bruti, capaci di accanirsi con violenza e totale sprezzo di ogni regola del vivere civile contro un uomo solo, per giunta in compagnia di un bambino, sono nient'altro che ignobili", ha affermato."Per me questo non è tifo, e non può trovare alcuno spazio nella nostra comunità. Sono episodi da condannare con forza, lo dico anche a chi frequenta lo stadio e che magari ha assistito a questa barbarie", ha aggiunto. L'intenzione è quella di allontare il tifo organizzato dallo stadio.

Dello stesso avviso anche l'attore Paolo Sassanelli, che non metterà più piede allo stadio. "Andare allo stadio è una festa, io me lo ricordo la prima volta ci sono andato con il mio papà, con il mio mito, mio padre a sostenere il Bari", ha affermato in un video postato sui social. "Adesso si prenda posizione. Finché non si risolverà questa situazione io non metterò più piede allo stadio di Bari".

Non si è fatta attendere la replica degli ultras del Bari, che hanno preso le distanze dalla vicenda. "Esprimiamo una ferma condanna, teniamo a rimarcare la nostra totale estraneità ai fatti. Spiace essere finiti nell'occhio del ciclone: spesso ci ritroviamo ad essere oggetto di critica, a prescindere da quelle che sono le nostre effettive responsabilità e questo non ci sta bene", è quanto si legge nel loro comunicato, riportato dalla Gazzetta. "Giornalisti e fruitori dei social farebbero meglio ad accertarsi dei fatti, prima di puntare il dito contro i gruppi organizzati che, nel momento dell'accaduto, erano intenti a protestare sotto la porta numero 1 dello stadio. Determinati episodi feriscono la sensibilità umana e ribadiamo la nostra ferma condanna".

Indagini lampo della Digos hanno portato all'arresto di tre uomini originari di Toritto (Bari). Fra questi ci sarebbe anche il padre del bambino, accusato di una precedente aggressione che avrebbe portato al pestaggio del 4 maggio. Ciò andrebbe a confermare quanto affarmato dagli ultras del Bari, che hanno subito preso le distanze dalla vicenda: non si tratterebbe di violenza associata alla tifoseria organizzata. "Si tratta di questioni personali, nulla c’entra con la tifoseria organizzata.

È stato triste vedere come un episodio circoscritto sia diventata una macchia per la città che non ha colpe", ha dichiarato Claudio Solazzo, il legale che rappresenta il tifoso, come riportato da Repubblica.

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