Cronaca locale

Infermiere faceva lo chef durante orario di servizio: condannati 33 furbetti del cartellino

Gli imputati lavoravano all’ospedale Loreto Mare di Napoli. Nel 2017 furono accusati di assenteismo dopo una lunga indagine dei carabinieri del Nas

Infermiere faceva lo chef durante orario di servizio: condannati 33 furbetti del cartellino

Degli 84 professionisti tra medici, infermieri e tecnici specializzati dell’ospedale Loreto Mare di Napoli indagati con l’accusa di assenteismo, 33 sono stati condannati mentre 51 hanno potuto festeggiare la loro assoluzione. È questa la sentenza di primo grado emessa dai giudici del Tribunale di Napoli nei confronti dei presunti furbetti del cartellino a processo dal 2017. Due anni prima era partita l’indagine dei carabinieri del Nas che si sono avvalsi di strumenti sofisticati per scoprire la truffa ai danni dello Stato. Per i condannati le pene sono quasi tutte inferiori ai tre anni di reclusione, ma pesa il risarcimento dei danni che dovranno corrispondere all’Asl Napoli 1 che si era costituita come parte civile al processo. L’entità dell’indennizzo verrà deciso nel corso di un separato procedimento civile.

La vicenda

I guai per i professionisti del Loreto Mare, come riporta il quotidiano Il Mattino, sono cominciati cinque anni fa, quando i carabinieri arrestarono 55 dipendenti del nosocomio, tra cui 3 medici, diversi infermieri specializzati, impiegati amministrativi e operatori sociosanitari. L’indagine era stata avviata due anni prima, nel 2015, con appostamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche. Le verifiche avevano portato gli investigatori a fare scoperte clamorose. Un infermiere nell’orario in cui doveva essere in servizio in ospedale lavorava come chef in un ristorante del Nolano. Un medico, invece, giocava a tennis durante il periodo in cui doveva essere di turno al Loreto Mare. Altri ancora, che avevano contratti in esclusiva con l’ospedale, operavano anche in altri centri medici privati.

I professionisti delle strisciate

Tutte queste persone avevano dei complici all’interno del nosocomio, i cosiddetti professionisti delle strisciate che passavano il badge delle persone assenti facendole risultare regolarmente in servizio. Un sistema ben oleato fatto di favoritismi e complicità, dato che i protagonisti della truffa spesso di scambiavano di ruolo. L’episodio del Loreto Mare ebbe molto risalto nelle cronache cittadine di cinque anni fa.

Le associazioni di categoria gridarono allo scandalo e chiesero il licenziamento dei furbetti del cartellino a vantaggio dei lavoratori precari della sanità.

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