Cronaca locale

"Lotta alle discriminazioni? No, propaganda gender a scuola". FdI attacca il Pd

Fratelli d'Italia ha puntato il dito contro la mancanza di chiarezza mostrata dal PD della Città Metropolitana di Firenze sui progetti scolastici legati alla "Rete Re.a.dy": "Siamo contro ogni discriminazione, ma è sbagliato promuovere l'ideologia gender in maniera surrettizia"

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Un doppio "no": ad ogni tipo di discriminazione e alla propaganda dell'ideologia gender fra i banchi di scuola. E se sul primo punto l'accordo fra le diverse sponde politiche è stato unanime, sul secondo la posizione contraria assunta da Fratelli d'Italia e Lega (oltre alla volontà di chiedere maggiori informazioni sulle iniziative previste in materia) ha irritato il PD, scatenando una lunga discussione. Questo lo scontro fra centrodestra e centrosinistra concretizzatosi ieri in commissione nel Consiglio metropolitano di Firenze, a proposito del rafforzamento dei progetti di collaborazione fra la Città metropolitana di Firenze e la "Rete Re.a.dy". Di cosa si tratta? Della Rete italiana delle Regioni, Province autonome ed enti locali impegnati in tutta Italia nel "prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere".

"Rete Re.a.dy": ecco di cosa si tratta

Stando a quanto riportato sul sito web della stessa Rete Re.a.dy, la Regione Toscana svolge il ruolo di coordinamento a livello regionale dei soggetti toscani aderenti alla Rete. Nelle diverse realtà locali promuove "l’adesione alla Rete, coinvolgendo Comuni e province del proprio territorio che per la realizzazione di iniziative finalizzate alla tutela e promozione dei diritti della persona LGBTI e alla prevenzione e contrasto di fenomeni omofobici e transfobici possono accedere, attraverso la sottoscrizione di un accordo con la Regione, ad un finanziamento istituito annualmente". L'adesione a Re.a.dy. non comporta costi per gli enti locali. In attesa si stabilire la somma da impiegare, va però detto che nel solo 2021 la Toscana ha stanziò 100mila euro per l'organizzazione di iniziative sul tema che possono essere declinate in molteplici modi. Uno di questi riguarda eventi da portare avanti negli istituti scolastici dei vari territori, per i quali Fratelli d'Italia aveva chiesto già lo scorso anno una copia del programma e dei protocolli sottoscritti. Un invito che non è tuttavia mai stato raccolto dal PD, lasciando sul piatto il sospetto che qualche iniziativa prevedesse anche l'illustrazione della teoria gender.

L'attacco di FdI: "Propagare la teoria gender in maniera surrettizia è sbagliato"

"Prima ci fu detto che gli approfondimenti sarebbero stati possibili e che da "Re.a.dy." sarebbero venuti a spiegare i contenuti diffusi nelle scuole - ha dichiarato Alessandro Scipioni, consigliere metropolitano di Fratelli d'Italia, all'agenzia Dire - poi, però, questo non è accaduto. E abbiamo quindi risollevato il problema: quello di conoscere prima i protocolli". Senza questo passaggio è scattato il voto contrario supportato anche dalla consigliera della Lega, Cecilia Cappelletti. Una reazione che il sindaco PD di Firenze, Dario Nardella, non ha apprezzato, criticando il centrodestra. Critiche che sono tuttavia state respinte al mittente. "Al sindaco dico che sono contro qualunque discriminazione: sesso, lingua, etnia - ha chiosato Scipioni, non risparmiando una "stoccata" ai dem - però propagare l'ideologia gender in maniera surrettizia può essere sbagliato. Non sappiamo cosa si faccia se non vengono mandati i protocolli: ho chiesto di incontrare queste persone.

Che paura c'è?".

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