
Paura durante la celebrazione di San Giuliano Martire ad Accettura (Matera). Alcuni buoi che sfilavano nella processione hanno infatti caricato la folla, provocando dei feriti. La festa è poi stata interrotta su ordine del sindaco.
Il fatto si è verificato nel corso della giornata di ieri, lunedì 9 giugno. La festa del "maggio di Accettura" era attesa da settimane. La celebrazione si svolge nel Parco della foresta di Gallipoli Cognato, e rientra fra i rituali più caratteristici della Regione Basilicata. I festeggiamenti vanno avanti per giorni, e fra i vari eventi c'è anche quello del taglio dell'albero più alto e dritto del bosco di Montepiano. Il tronco viene poi portato in paese grazie a un gruppo di buoi.
Quest'anno, purtroppo, qualcosa è andato storto. Nel corso della processione, alcuni degli animali che trasportavano il tronco si sono spaventati e avrebbero per questo caricato la folla riunita per assistere alla festa. Tutto fa pensare che gli animali si siano innervositi a causa dello scoppio di alcuni petardi o fuochi artificiali, cosa non prevista. I buoi si sono agitati e hanno assalito le persone. In breve si è generato il panico e si sono verificati anche dei feriti. In tutto cono cinque i soggetti trasportati in ospedale.
A raggiungere il posto i carabinieri della stazione locale, i vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118. Questi ultimi hanno accompagnato quattro feriti al pronto soccorso dell'ospedale locale, dove non è stato riscontrato nulla di preoccupante. Solo un ferito è stato trasferito via elisoccorso all'ospedale San Carlo di Potenza: si tratta di un uomo di 78 anni, ora ricoverato nel reparto di Chirurgia generale. Fra i feriti meno gravi c'è anche una bambina di 10 anni.
Le autorità cercano ora di capire che cosa sia accaduto.
Intanto il sindaco di Accettura, Alfonso Vespe, ha fermato le celebrazioni con un'ordinanza. Non avverrà dunque la scalata del tronco in piazza. Sono state mantenute solo le funzioni religiose. La decisione è stata presa come segno di rispetto nei confronti dei feriti e delle loro famiglie.