"Multe non pagate per 500 euro". Il consigliere Fdi scuote Palazzo Vecchio

A Firenze la denuncia del consigliere Fdi Alessandro Draghi: "Una personalità importante del Comune ha ricevuto cinque multe non pagate e archiviate. Bisogna accertare che non ci siano stati favoritismi"

"Multe non pagate per 500 euro". Il consigliere Fdi scuote Palazzo Vecchio
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Cinque multe non pagate e archiviate dal valore complessivo di 450-500 euro. Il caso che in queste ore sta facendo discutere a Firenze riguarda alcune contravvenzioni comminate tra il 2020 e il 2021 e a quanto pare finite direttamente negli archivi senza essere corrisposte. A sollevare la questione è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale, Alessandro Draghi, secondo il quale le auto interessate dalle suddette infrazioni apparterrebbero a una personalità di primissimo di Palazzo Vecchio e alla sua famiglia. "Non è un consigliere comunale, siamo a un livello superiore", accenna l'esponente del partito meloniano.

La denuncia del consigliere Fdi

Nessuno conferma e nessuno smentisce, ma in città - lontano dai microfoni - qualcuno si sbottona e ipotizza che le auto colpite dalle contravvenzioni possano essere quelle del sindaco Dario Nardella, utilizzate anche da sua moglie. "Il 19 gennaio ho chiesto se mi davano i verbali e le copie dei pagamenti di queste multe. Il 1° febbraio hanno risposto che non potevano darmi quella documentazione perché la privacy del cittadino supera il diritto d'accesso agli atti. Allora, senza chiedere dettagli che identificassero il conducente, ho domandato di farmi sapere solamente se quelle multe erano state pagate e perché sono state archiviate. Perché è stato un errore della municipale? Non credo...", ha dichiarato il consigliere Draghi, intezionato a fare chiarezza sulla vicenda "nel rispetto di tutti i fiorentini ai quali è purtroppo capitato di dover pagare qualche multa". Nel 2023 - ha infatti sottolineato - "i cittadini di Firenze pagheranno 100 milioni di euro di multe ed è importante accertare che non ci siano favoritismi".

Secondo quanto riferisce l'esponente locale di Fdi, le multe sarebbero scattate in cinque luoghi diversi della città con due auto differenti. "Posso avere un brutto sospetto, ovvero che qualcuno, magari anche per ingraziarsi questa persona, abbia cancellato quelle multe di sua spontanea volontà", ha proseguito Draghi, che stamani - come atto di protesta - si è simbolicamente incatenato davanti al comando della polizia municipale, a Porta al Prato, per chiedere risposte. "La mia protesta riguarda le tempistiche sulle risposte. Perché queste multe sono state annullate? Sono state archiviate per un errore della municipale nei rilevamenti? C'è stato un ricorso al Tar?", ha incalzato il consigliere comunale.

E alla fine sembra che l'insistenza del politico cittadino abbia pagato. Con una telefonata, un commissario della municipale ha infatti comunicato a Draghi che gli verranno inoltrate le motivazioni delle archiviazioni. "Ho visto che tipi di multe sono: quelle in area pedonale posso giustificarle, su quelle per il passaggio nella ztl in corsia preferenziale voglio invece far chiarezza. Se sei una massima carica cittadina sei autorizzato, ma se l'auto la stavano guidando tuo figlio o tua moglie no", anticipa il consigliere, ora pronto a studiare nei dettagli le motivazioni ricevute.

La risposta del Comune di Firenze

Intanto, esprimendosi per la prima volta in merito al caso, il Comune di Firenze ha fatto pervenire una propria precisazione in riferimento alla protesta avanzata del capogruppo di Fdi. "La polizia municipale ha operato correttamente nei confronti delle richieste del consigliere Draghi, nel rispetto di tutte le disposizioni normative. Dalle dichiarazioni rilasciate dal consigliere Draghi alla stampa emerge che avrebbe parlato di un politico e di suoi familiari. Non si può essere a conoscenza di chi sia il politico a cui si riferisce il consigliere Draghi nelle sue dichiarazioni, così come lo stesso consigliere non dovrebbe conoscere né veicolare informazioni legate a privati cittadini e protette dalla normativa nazionale sulla privacy. Questi dati non possono essere peraltro oggetto di richiesta di accesso agli atti per finalità istituzionali", si legge in una nota.

Palazzo Vecchio, scatta l'indagine interna

Palazzo Vecchio ha quindi fatto sapere che Palazzo Vecchio disporrà un'indagine interna al fine di comprendere "come sia possibile che un consigliere comunale possa apprendere informazioni sensibili su privati cittadini". Poi le ulteriori precisazioni.

Nel periodo in questione, scrive il Comune, "sono state annullate in autotutela - quindi su azione diretta della Polizia Municipale - le contravvenzioni per transito o sosta in ztl per i permessi scaduti nel periodo di proroga causa Covid: in ragione del Decreto Legge 125/2020, relativo alle misure urgenti connesse allo stato di emergenza sanitaria, è stato prorogato al 3 maggio 2021 il termine dei permessi ztl in scadenza dal 31 gennaio 2020 al gennaio 2021. Nel periodo considerato risultano 1.213 archiviazioni nei confronti di cittadini erroneamente multati in quanto rientranti in questa casistica".

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