Cronaca locale

"Natale sostituito con la parola inverno": bufera in una scuola di Livorno

La denuncia del consigliere Alessandro Perini solleva un polverone. Lisei (FdI): "Presenterò un'interrogazione". La preside smentisce la trovata iper-progressista

"Natale sostituito con la parola inverno". Scoppia il caso in una scuola di Livorno

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"Natale sostituito con la parola inverno". Scoppia il caso in una scuola di Livorno

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Il politicamente corretto ha messo nel mirino il Natale, ormai è lapalissiano. Quello di Padova, dove Gesù è diventato “Cucù” per non offendere gli alunni che professano altre religioni, non è un caso isolato. L’iper-progressismo raggiunge vette inimmaginabili e l’ultima polemica arriva direttamente da Livorno, per la precisione dalla scuola elementare Carlo Bini. Secondo quanto denunciato dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Perini, in alcune classi i bambini sono stati costretti a fare biglietti di auguri per un felice inverno: “E così alle Bini è stato cancellato il Natale”.

In un video pubblicato sul suo profilo Facebook, Perini ha affermato che il Natale è sparito dall’istituto Bini perché offendeva le altre etnie, rimarcando che a segnalare l’accaduto è stata una famiglia di religione non cristiana. In base alla ricostruzione dell’esponente di FdI, i bimbi sono stati costretti a fare biglietti di auguri per un felice inverno:"È un’idiozia, è una cosa vergognosa: non possiamo rinunciare alle nostre tradizioni, ai nostri valori".

Sul caso è intervenuto anche il senatore di FdI Marco Lisei, che ha annunciato una interrogazione parlamentare che verrà depositata in questi giorni. “Quale festa è quella dell'inverno? Forse qualcuno pensa di essere in Lapponia, ma a Livorno non ci risulta siano presenti renne e ghiacciai. Cancellare il Natale e la nascita di Gesù, non è solo un affronto alle nostre tradizioni, ma una privazione per tanti bambini. Nella storia di Maria, Giuseppe e di quel bambino nato in una stalla ci sono valori umani che sono universali”, il suo j'accuse. Per qualcuno la parola Natale sembra diventata impronunciabile, in altri termini.

Un episodio che non sorprende, considerata la tendenza degli ultimi anni: mettere da parte i valori italiani, occidentali e cristiani per non dare un dispiacere a chicchessia. Interpellata dal Tirreno sul caso, la preside dell'istituto Rita Moretti ha tenuto a precisare che"il bigliettino riguarda una lezione sul solstizio d’inverno fatta durante l’attività alternativa". Il Natale viene festeggiato all'istituto Bini, ha ribadito: "A fare il bigliettino di cui parla il consigliere è stata l’insegnante di alternativa e si riferiva a un’attività sul solstizio d’inverno - la posizione di Moretti - Tutto l’istituto comprensivo ha visto impegnati gli alunni in attività legate al Natale: lavoretti vari, concerti dell’indirizzo musicale, saggi e rappresentazioni".

Chi ha denunciato l'episodio si è inventato tutto? Chissà.

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