Cronaca locale

Palpeggiata dal prete a Roma, ma il giudice lo rimette in libertà: "Manca flagranza di reato"

Il caso al parco di Tor tre Teste, dove una giovane è stata palpeggiata sul sedere. Per il giudice non ci sono elementi che giustificherebbero la covalida del fermo

Palpeggiata dal prete a Roma, ma il giudice lo rimette in libertà: "Manca flagranza di reato"

Fermato con l'accusa di violenza sessuale, un prete di 34 anni è stato rimesso in libertà dal giudice per mancata flagranza di reato. Succede a Roma, dove adesso si discute in merito alla decisione presa dalla toga.

La ricostruzione dei fatti

L'episodio si è verificato nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 26 aprile, nell'area verde di Tor tre Teste, quartiere alla periferia della Capitale.

La vittima, una ragazza 27enne, si era recata al parco con l'intento di fare una passeggiata quando è stata raggiunta dal prelato, un 34enne nigeriano. L'uomo l'ha avvicinata per scambiare qualche parola con lei e non è accaduto nulla di strano fino a quando questi non ha improvvisamente allungato le mani.

"Come si chiama questa parte del tuo corpo?", avrebbe domandato il prete, per poi toccare una natica della giovane.

Spaventata e col timore che la situazione potesse degenerare ulteriormente, la 27enne si è subito allontanata dal sacerdote, scappando via da lui. Fatta poca strada, la giovane si è fortunatamente imbattuta in una pattuglia della polizia, che stava effettuando un'operazione di controllo nella zona di Roma Est.

La ragazza ha quindi parlato agli agenti, spiegando loro cosa le era appena successo, e questi ultimi hanno immediatamente provveduto a rintracciare il prete per fermarlo. Il 34enne nigeriano, noto come padre Amos, è stato raggiunto ed arrestato con l'accusa di violenza sessuale.

Interrogato sulla questione, il sacerdote, che vive in Italia da 13 anni, ha dichiarato di non aver avuto cattive intenzioni nei confronti della 27enne. Stando alla sua versione, avrebbe solo fatto una domanda alla giovane che, non avendo risposto, gli aveva addirittura dato l'impressione di essere straniera. Nessun tentativo di molestia, dunque, a suo dire.

Il processo

Padre Amos è stato giudicato con rito direttissimo, parlando spontaneamente e riportando, ancora una volta, la sua versione dei fatti. Al termine dell'udienza, l'autorità giudiziaria ha deciso di rimettere in libertà il prete in quanto non vi sono gli estremi che giustificherebbero la convalida del fermo. Secondo il giudice, in sostanza, non è presente la flagranza di reato.

Una tesi seguita anche dal pubblico ministero, che però aveva chiesto che fosse almeno applicato l'obbligo di firma. Il prete 34enne tornerà dunque in libertà, ma a un prezzo. La sua domanda di asilo politico è stata infatti respinta e dovrà fare ritorno in patria.

Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, il soggetto ha dei precedenti per resistenza a pubblico ufficiale.

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