Dal parroco aggredito alle minacce alla sindaca: un paese ostaggio di un ex docente

Dopo anni da figura stimata, un insegnante in pensione è diventato protagonista di intimidazioni, petardi ed episodi di aggressività. L’ultimo caso: l’attacco a una giornalista Rai

Dal parroco aggredito alle minacce alla sindaca: un paese ostaggio di un ex docente
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A Ponte di Piave, in provincia di Treviso, da mesi si vive in un clima di tensione crescente. Al centro della vicenda c’è un ex docente di arte, oggi sulla sessantina, molto noto nella comunità per il suo passato da educatore, scrittore e amministratore locale. Per anni è stato considerato una presenza affidabile, impegnata nel valorizzare la storia e il patrimonio culturale del territorio. La sua immagine, però, negli ultimi due anni si è incrinata in modo brusco. In paese si racconta di un cambiamento improvviso: dalle critiche via social, sempre più accese, si sarebbe passati a messaggi intimidatori, a petardi esplosi vicino alle abitazioni e, infine, a episodi di violenza fisica. Solo dopo questi sviluppi, ricostruiti anche dal Corriere della Sera, è emerso quanto il quadro fosse ormai degenerato.

Dirette social e intimidazioni

L’uomo vive in una casa di campagna, circondato da animali. Chi lo conosce parla di un carattere difficile ma, fino a qualche tempo fa, non associato a comportamenti violenti. Poi le prime avvisaglie: comunicati ai giornali locali, lunghi interventi su Facebook dai toni sempre più aggressivi, invettive contro figure istituzionali e professionali del territorio. La comunità ha cominciato a percepire quei video come il segnale di un disagio crescente. Dalle parole si è passati ai fatti: biglietti offensivi sulle auto, messaggi minacciosi, petardi accesi davanti alle case. Un’escalation che ha alimentato paura e incertezza.

Il parroco preso a pugni e la paura della sindaca

Il punto di rottura è arrivato venerdì scorso, quando l’ex docente si è presentato in parrocchia nel pomeriggio, mentre i bambini erano già arrivati per il catechismo. Il parroco, don Antonio Ziliotto, racconta di essere stato aggredito senza alcuna avvisaglia: una raffica di pugni al volto e al corpo, e persino l’uso di un dispositivo elettrico. Prima di fuggire, l’uomo avrebbe fatto esplodere un petardo. Il sacerdote è ricorso alle cure mediche. La sindaca, Paola Roma, vive da un anno in uno stato di costante allerta. Prima gli attacchi verbali e i biglietti minacciosi, poi due episodi inquietanti avvenuti a distanza di poche ore: una figura appostata davanti al suo cancello e, subito dopo, un petardo acceso lasciato lì pronto a esplodere. La notte successiva un altro ordigno è stato trovato vicino al contatore del gas.

L’attacco alla giornalista Rai

Lunedì sera l’ennesima scena di violenza. Una troupe de La Vita in Diretta era in paese per realizzare un servizio sul caso. La giornalista Caterina Varvello, avvisata che l’uomo stava creando tensione in biblioteca, si è avvicinata mentre i carabinieri erano già presenti. Nonostante ciò, è stata insultata e spintonata. L’ex docente avrebbe persino tentato di raggiungerla di nuovo dopo essere stato fatto salire sull’auto dei militari. Le forze dell’ordine seguivano la situazione da tempo, ma fino a quel momento gli episodi non avevano superato la soglia prevista per misure restrittive o per un trattamento sanitario obbligatorio.

La richiesta di ricovero

La svolta è arrivata proprio durante l’intervento dei carabinieri. L’uomo, in evidente stato di agitazione, ha chiesto spontaneamente di essere portato in psichiatria.

"Non sto bene, ricoveratemi", avrebbe detto. Da quel momento è stato affidato alle cure dei sanitari. Un epilogo temporaneo per una vicenda che ha messo in ginocchio un intero paese, ancora scosso e in attesa di capire quali saranno i prossimi passi.

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