Cronaca locale

Pubblica su Instagram il momento del voto, la "gaffe" della candidata di sinistra

Una candidata al consiglio comunale di Ancona ha pubblicato su Instagram una "storia" nella quale si vedeva una persona intenta a filmarsi mentre votava per lei, all'interno del seggio. Il video è stato rimosso, ma la procura ha aperto un fascicolo e sequestrato il cellulare dell'aspirante consigliera

L'aspirante consigliera Jahan, accanto al capolista di "Ancona diamoci del noi" Carlo Pesaresi
L'aspirante consigliera Jahan, accanto al capolista di "Ancona diamoci del noi" Carlo Pesaresi

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Ha pubblicato sul proprio profilo Instagram una "storia" che immortalava il momento del voto alle recenti amministrative: nel filmato si vedeva qualcuno all'interno del seggio (ripreso solo all'altezza delle mani) intento a porre la croce sul simbolo di una lista civica collegata al Pd, esprimendo una preferenza per la candidata al consiglio comunale Umma Salsabil Jahan. E visto che il video è partito proprio dal profilo di quest'ultima, la giovane candidata risulta attualmente indagata per violazione della normativa sulla propaganda elettorale. Questa la gaffe del quale il centrosinistra si è reso protagonista ad Ancona, per la quale la procura locale ha aperto un fascicolo proprio nelle scorse ore. Nel mirino degli inquirenti è finita l'aspirante consigliera di origini bengalesi, per il video sopracitato comparso per pochi minuti sul proprio account social (prima di essere cancellato).

Il filmato risalirebbe alla scorsa domenica, che nel capoluogo delle Marche coincideva con il primo giorno di apertura delle urne per rinnovare il consiglio comunale. Il primo turno ha visto il candidato di centrodestra Daniele Silvetti ottenere il 45,1% dei consensi, davanti alla rivale di centrosinistra Ida Simonella con il 41,3%: sarà quindi il ballottaggio a decretare il vincitore. Ma non è questo il punto: Jahan si è candidata nella lista "Ancona diamoci nel noi" di Carlo Pesaresi, a sostegno di Simonella (ottenendo 146 preferenze).

Ma stando a quanto riportato dai media marchigiani, la ragazza non si sarebbe limitata alla (legittima) propaganda pre-elettorale: il video in questione violerebbe la legge 212 del 4 aprile del 1956, che prescrive la segretezza del voto. Ecco perché il cellulare della giovane è stato sequestrato e il pubblico ministero Irene Bilotta ha già disposto un accertamento sullo smartphone (già a disposizione del perito).

Il fascicolo è stato aperto a garanzia della bengalese, che ora potrà fornire tutti i dettagli dell'episodio. A partire dalle domande principali: era lei la persona ripresa con la fotocamera del telefonino mentre votava? Oppure si trattava di un elettore non ben specificato che ha pensato bene di filmarsi ed inoltrarle il video? E in ogni caso, è stata lei a pubblicarlo sul proprio profilo Instagram?

Sulla base di quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, la responsabilità principale sembrerebbe essere non solo di Jahan, ma del suo social media manager: quest'ultimo, che l'aiuta a gestire la propria pagina Instagram, avrebbe ricondiviso dall'account ufficiale un filmato girato da un altro utente che aveva "taggato" la giovane aspirante politica. La ragazza è stata ad ogni modo chiamata dai carabinieri, che le hanno notificato l'avviso di garanzia.

E a breve potrebbero esserci novità.

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