Giù la maschera

Roma, una città alla frutta

A Roma, città delle meraviglie, in tutti i sensi, il conducente di un autobus di un'azienda privata attiva nel trasporto pubblico, nel bel mezzo di una corsa, notturna, in periferia, a un certo punto si è fermato

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A Roma, città delle meraviglie, in tutti i sensi, il conducente di un autobus di un'azienda privata attiva nel trasporto pubblico - a riprova che in Italia i due settori si fanno una sana concorrenza, soprattutto nei disservizi - nel bel mezzo di una corsa, notturna, in periferia, a un certo punto si è fermato, ha lasciato il mezzo accesso con i passeggeri a bordo (davanti a un passo carrabile per non rischiare di fare qualcosa di legale) ed è sceso a comprare una cassetta di frutta in chiosco ancora aperto. «È robba bona?», «Quanto sfoga?», «Mme cojoni...». Il romanesco, si sa, non è un dialetto ma uno statuto ontologico.

Comunque. La segnalazione è arrivata da una passeggera che ha twittato la cosa su X, a dimostrazione che i social non sono del tutto inutili. Ah. Tempo fa - solo per dire la grandiosità dell'Urbe - un conducente dell'Atac mollò il bus in mezzo a via Casilina per andarsi a prendere un cornetto al bar.

Non staremo certo a criticare Roma, noi che a Milano abbiamo l'Area B che inizia prima dei grandi parcheggi invece che dopo, piste ciclabili assassine e parcheggi tarati massimo due ore. Davvero sono meglio le buche, la monnezza o la metro a singhiozzo? Tanto, sia a Roma che a Milano, venerdì è previsto il solito sciopero dei trasporti.

Nota a margine. Sembra che il Pd capitolino chiederà nuovi investimenti nel settore trasporti.

Probabilmente per tagliarli meglio.

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