Scontrini folli, al lido di Ostia si paga per caricare il telefono: ecco quanto costa

La denuncia sul profilo Facebook da parte di una bagnante di Ostia: tra le spese la voce "Charge"

Scontrini folli, al lido di Ostia si paga per caricare il telefono: ecco quanto costa
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Un episodio che ha scatenato un acceso dibattito sui social network in questi ultimi giorni dell'estate 2025 arriva da uno stabilimento balneare di Ostia, dove un cliente ha portato l'attenzione sullo scontrino che gli è stato rilasciato dopo aver messo in carica il proprio cellulare.

È lo stesso protagonista, con un breve post su Facebook, a raccontare i fatti per portare l'attenzione su una vicenda che rientra appieno nella categoria "scontrini folli", una delle più dibattute ogni anno nei mesi estivi. "Ostia..ho chiesto allo stabilimento, dove vado da circa 1 mesetto, di ricaricare il telefono, perché completamente scarico", racconta l'utente sul social. "Il personaggio ha detto che per 30 minuti erano 50 centesimi", prosegue, "sono andata dopo 42 minuti.. 1 euro..ecco lo scontrino. Credo che con questo abbiamo toccato il fondo".

Nella ricevuta fiscale di un ristorante in uno stabilimento del lido di Ostia si legge una voce creata ad hoc, vale a dire semplicemente "Charge": la cliente, saldato il suo debito, ha comunque voluto condividere la propria esperienza su Facebook, alzando un vero e proprio polverone.

In calce al post sono tanti a esprimere tutta la propria amarezza per l'ennesimo scontrino strano, tra i costi delle posate in più per dividere un dolce, i balzelli per un piatto aggiuntivo e il surplus per il taglio della torta. "Che vergogna, avrebbe fatto più bella figura a dire no", scrive una donna sotto la foto. "Pezzenti!", affonda un altro utente infastidito."Voglio pensare che sia stato solo il comportamento un po' zelante di qualche ragazzo dipendente e non il titolare", auspica un altro follower, "mi sembra davvero assurdo".

Tra i tanti interventi in difesa della cliente, tuttavia, c'è anche qualche commerciante che prende le difese del titolare dello stabilimento balneare. "Signora, noi la corrente la paghiamo", replica un negoziante,"e oltre tutto abbiamo anche la responsabilità di controllare il suo cellulare. Su quello scontrino paghiamo regolare tassa".

Stizzito dalla risposta, un internauta esprime il proprio rammarico per i bei tempi andati: "Una volta si chiamava servizio e gentilezza verso i clienti, oggi non esistono più imprenditori, ma solo acchiappasoldi".

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