Cronaca locale

"Se urli finisce male anche tuo marito". Dentista sequestrata in casa a Torino

Legata con le fascette da elettricista. Il marito vide tutto dalle telecamere di videosorveglianza e chiama i soccorsi

"Se urli finisce male anche per tuo marito". Dentista sequestrata in casa a Torino

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"Se urli finisce male anche per tuo marito". Dentista sequestrata in casa a Torino

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"Se urli finisci male e facciamo del male anche a tuo marito". Con queste parole, una dentista di 61 anni ha raccontato i momenti di paura e tensione che ha vissuto nel suo appartamento a Torino, dopo essere stata sequestrata da tre banditi. I tre uomini, a quanto pare, sapevano della cassaforte all'interno dell'abitazione e volevano rubare ciò che era custodito al suo interno, ma sono stati costretti a darsi alla fuga nel momento in cui hanno capito che la polizia stava arrivando sul posto. Il custode dell’immobile e suo figlio, allertati dal marito della donna riguardo alla rapina in corso, sono riusciti a bloccare uno dei tre malviventi e a consegnarlo alle forze dell’ordine. Il fermato è un 68enne italiano già noto alle autorità per aver messo a segno alcuni colpi in banca.

Il sequestro

L’episodio è avvenuto nella sera di venerdì, poco prima delle 20. L’odontoiatra stava tornando a casa dopo la giornata di lavoro e ha parcheggiato la sua Mercedes nel garage del complesso residenziale in cui abita, collocato vicino alla Gran Madre, il celebre edificio religioso in stile neoclassico. Il quartiere che funge da cornice alla Gran Madre e al complesso in cui vive la 61enne, sorge ai piedi di una collina con portici e giardino e i residenti sono per lo più esponenti della borghesia torinese.

Dopo essere scesa dalla sua auto, la donna ha sentito qualcuno che la chiamava per nome, ma la voce non le sembrava familiare. La dentista si è vista davanti tre uomini e non le ci è voluto molto per capire che non avessero buone intenzioni, tanto che ha fatto finta di sentirsi male nel tentativo di impietosirli: “Conoscevano il mio nome, ho fatto finta di svenire, ma mi hanno trascinata in casa a forza”. Dopo averla aggredita, due banditi hanno costretto la 61enne a salire le scale fino ad arrivare al suo appartamento, mentre il terzo sarebbe rimasto al pian terreno a fare da “palo”. Sul pianerottolo di casa, la dottoressa ha dovuto disattivare l’antifurto, ma sarebbe stata sufficientemente lucida a digitare un codice che ha fatto scattare un allarme silenzioso. Il marito di 65 anni non era in casa ma, grazie al codice digitato dalla moglie, ha ricevuto sul telefono le immagini delle telecamere di videosorveglianza e ha intuito che la coniuge fosse in pericolo, per poi contattare il 112, oltre al custode del palazzo.

Una volta in casa, la vittima è stata legata con delle fascette da elettricista e i due aggressori hanno preso la cassaforte per poi trascinarla verso la porta d’ingresso. Secondo le prime ricostruzioni, il terzo uomo avrebbe sentito o visto le volanti della polizia arrivare e avrebbe avvisato i suoi colleghi per indurli alla fuga.

L’arresto del 68enne

I due ladri hanno abbandonato il forziere per scappare, ma sono stati inseguiti dal custode e da suo figlio che sono riusciti a fermare Basilio Bruiti, uno dei tre sequestratori, mentre cercava di scavalcare la cancellata di via Gioanetti.

Gli agenti, in queste ore, stanno cercando di individuare gli altri due rapinatori e di capire se sono invischiati anche negli altri casi di furto avvenuti in zona.

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