Ragusa, il 17enne è stato davvero rapito? È giallo

Le ricerche sono durate appena 24 ore. Un sequestro lampo ma con tanti dubbi e un mistero che adesso dovrà essere svelato

Ragusa, il 17enne è stato davvero rapito? È giallo
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Sequestrato e rilasciato dopo meno di 24 ore, un rapimento lampo nei confronti di un giovane diciassettenne di Vittoria, figlio di un noto imprenditore ortofrutticolo. Il ragazzo venerdì sera si è presentato in commissariato accompagnato da un amico, ma gli inquirenti vogliono capire se si sia trattato realmente di un rapimento o di altro. Tanti dubbi e una sola certezza: nel sequestro del giovane ci sono diversi punti oscuri.

Il rapimento

Il diciassettenne era stato rapito giovedì sera da un commando di 4 uomini davanti a un gruppo di amici. Un sequestro singolare su cui gli inquirenti stanno cercando di far luce anche attraverso le testimonianze dei ragazzi che hanno assistito, terrorizzati, al rapimento. La vittima, studente del quarto anno del liceo scientifico "Giuseppe Mazzini", era con la sua comitiva alla periferia di Vittoria, in una zona comunque residenziale. I giovani sono improvvisamente stati avvicinati da due Fiat Panda, una bianca e una nera. Dall'auto nera sono scesi due uomini incappucciati, armati di pistola, che hanno gridato il cognome del ragazzo e si sono avvicinati a lui. Istintivamente il giovane ha risposto al richiamo e i due uomini gli hanno coperto il volto ed è stato costretto a salire in macchina. Tutto nel giro di pochi secondi. Prima di partire i due banditi gli hanno preso il telefono e lo hanno lanciato a terra, davanti agli amici. Un gesto plateale per evitare che fosse tracciato. Subito dopo le due auto sono partite, una scortava l'altra in direzione della ex strada statale 115 che porta a Gela, Comiso e Catania.

Chi è il padre


A dare l'allarme alla polizia sono stati gli stessi amici della vittima. Le ricerche sono partite immediatamente e sono proseguite senza sosta anche di notte. Le forze dell'ordine - polizia e carabinieri - hanno impegnato elicotteri e pattuglie a terra. Oltre agli amici del 17enne gli investigatori hanno sentito i genitori. Il padre è titolare di un'azienda del settore del confezionamento e della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e agricoli, una delle attività più importanti della zona. Le indagini, riferiscono fonti investigative, hanno esplorato ogni ambito legato alla famiglia. Contestualmente sono state adottate le misure di sicurezza e di tutela previste nei casi di sequestro di persona, compreso il blocco cautelativo dei beni. I genitori del 17enne sono benestanti ma la situazione economica della famiglia non sarebbe tale da far pensare a un sequestro finalizzato alla richiesta di un riscatto.

Interrogato per ore

Dopo 24 ore di angoscia e ricerche, il ragazzo si è presentato ieri sera negli uffici del commissariato di polizia di Vittoria. Sarebbe arrivato al commissariato di polizia in automobile con un amico. Qui le immagini del suo arrivo in commissariato. Era in buone condizioni di salute e con i vestiti della sera prima. Viene subito sentito dal capo della squadra mobile di Ragusa Andrea Monaco e dai suoi colleghi del commissariato che non hanno mai smesso di cercarlo nelle ultime ventiquattr’ore. Ora, è caccia ai sequestratori. Non sarà facile. Per le indagini si riparte dal racconto della vittima, ascoltato in commissariato fino alle tre di notte, così come i suoi quattro amici che erano con lui e che hanno assistito alla scena: il diciassettenne ha detto di essere stato tenuto in un casolare di campagna, ma non sa dove. E, poi, c’è un video che ha ripreso il commando mentre fugge, giovedì sera. Le indagini non si fermano perché gli inquirenti vogliono capire se si sia trattato realmente di un rapimento.

Il racconto della vittima

Avevano l'accento di Vittoria e sono rimasti incappucciati per tutta la durata del sequestro. È stata la stessa vittima a raccontare che tra il luogo della liberazione e il casolare in cui era stato portato i banditi hanno impiegato circa 6 minuti di auto. Dopo il rilascio la vittima ha dovuto percorrere a piedi altri 20 minuti prima di arrivare alla strada in cui ha incontrato un amico che l'ha poi portato in auto al commissariato. Dal racconto si deduce, secondo il legale del ragazzo, dunque , che la prigione in cui il 17enne è stato tenuto era a poca distanza dal centro della città. Al giovane è stato dato del cibo e consentito di dormire mezzora. Il racconto del 17enne farebbe pensare, secondo l'avvocato, all'azione di 4 balordi che, vista la reazione delle forze dell'ordine che hanno subito avviato le ricerche, hanno poi desistito dal loro piano rilasciando la vittima.

Il Pm: "Nessuna richiesta estorsiva"

"Non c'è stata nessuna richiesta di soldi alla famiglia e il ragazzo è stato trattato bene. È una vicenda con molti lati ancora da chiarire", così il procuratore di Ragusa Francesco Puleio esclude che dietro al sequestro ci fosse l'intenzione di chiedere un riscatto. Il magistrato ha convocato una conferenza stampa in cui, però, poche sono state le risposte ai cronisti.

Il padre: "Erano in quattro"

Dopo ore di interrogatorio ha parlato anche il padre della vittima che riporta le parole del figlio. Sarebbero stati quattro i sequestratori, adulti e che parlavano in siciliano. "Era incappucciato - spiega il padre nelle parole raccolte dall'agenzia Ansa - e non ha visto il percorso. Hanno però viaggiato forse per una mezzoretta. Lo hanno condotto all'interno di una casa e lì è rimasto da solo. Gli uomini che si recavano da lui erano sempre col volto coperto. Si trattava forse di una casa di campagna. Non si sentivano rumori. Ha però sentito gli elicotteri che sorvolavano la zona", ha raccontato l'imprenditore. "Ad un certo punto - ha spiegato - lo hanno fatto uscire, lo hanno caricato in auto e sono ripartiti.

Lo hanno lasciato in strada, fuori dall'abitato di Vittoria, forse a un paio di chilometri di distanza. Lui ha camminato fino alla città, poi ha incontrato persone che lo hanno caricato in macchina e lo hanno accompagnato in commissariato"

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