"State a casa": è allarme smog a Roma

A Roma si fa sempre più difficile la condizione legata alla qualità dell'aria con lo smog alle stelle: ecco la nota del Campidoglio, i comportamenti da adottare e la situazione prevista nelle prossime ore

"State a casa": è allarme smog a Roma
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La qualità dell'aria è pessima e la salute di milioni di cittadini che vivono nella Capitale è a rischio: la situazione smog a Roma non è delle migliori, anzi. I livelli di Pm10, ossia le polveri sottili sulla concentrazione del particolato superano di gran lunga la soglia massima consentita sin dal 1° gennaio quando le stazioni distribuite nei vari quartieri della città hanno registrato valori superiori di 50 mg per metro cubo come media giornaliera di polveri inalabili.

La nota del Campidoglio

Per correre subito ai ripari, ecco che nelle scorse ore è stato adottato il provvedimento per il contenimento atmosferico da Pm 10 dal Dipartimento Ciclo dei Rifiuti, Prevenzione e Risanamento dagli Inquinamenti. Sulla determinazione dirigenziale pubblicata dal Comune di Roma si legge che come registrato dallArpa Lazio nelle stazioni di riferimento collocate nei quartieri Preneste, Francia e Tiburtina, le previsioni modellistiche prevedono il perdurare della situazione almeno per altre 48-72 ore a partire da oggi.

Per queste ragioni "i soggetti a rischio è opportuno che evitino di esporsi prolungatamente alle alte concentrazioni di inquinanti" con particolare riferimento ai bambini, alle donne in gravidanza, ai cardiopatici e "più in generale, soggetti con patologie respiratorie nonché coloro che sono soggetti a prolungate esposizioni". Insomma, l'invito è a rimanere a casa e, anche se non espressamente specificato, utilizzare le mascherine se si è costretti a stare per tanto tempo in strada e fuori casa.

Le misure da adottare

Nella determina si invita la popolazione a "utilizzare modalità di mobilità sostenibile" come il trasporto pubblico e privato (car sharing) così da ridurre auto e moto ma anche la preferenza di veicoli elettrici o ibridi. Un altro consiglio per chi guida è la moderazione della velocità per consumare e inquinare di meno ma anche "limitare ulteriormente gli orari di accensione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima dell'aria negli edifici".

Le criticità delle prossime ore

Le previsioni dell'Arpa, come accennato, sono ancora pessime: anche a causa di un mancato ricambio dell'aria a causa delle condizioni meteorologiche, le mappe sulla qualità dell'aria parlano chiaro. Per la giornata odierna, 3 gennaio, le aree dove si toccheranno livelli più elevati di smog sono i quartieri a est della Capitale mentre domani, giovedì 4 gennaio, è previsto un peggioramento generalizzato con il colore rosso fuoco (che indica la soglia di superamento del Pm 10) praticamente su tutta la città di Roma e anche ben oltre i confini del Raccordo Anulare. Un miglioramento dovrebbe avvenire soltanto da venerdì 5 gennaio.

Quali sono i rischi

"L’inquinamento atmosferico fa male alla salute, ma non si ha una reale percezione di questo rischio", ha spiegato al Messaggero il prof. Prisco Piscitelli, medico epidemiologo e vicepresidente della Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale - In Italia ci sono ancora 66 mila morti premature evitabili riducendo lo smog, come dimostra l’ultimo report annuale della qualità dell’aria dell’Agenzia europea per l’Ambiente".

Recentemente, sul Giornale.it abbiamo visto i risultati di uno studio italiano condotto proprio a Roma tra il 2011 e 2019 che ha messo in luce gli effetti dannosi, a lungo termine, dello smog che può causare anche disturbi mentali oltre alle già note malattie cardiovascolari, del metabolismo e respiratorie. Il prof. Piscitelli ha spiegato che un altro studio chiamato Escape (che ha preso in esame anche Torino) "stima che per ogni aumento nella media annuale di esposizione a particolato (Pm10) di 10 microgrammi per metrocubo c’è un aumento del rischio di attacchi cardiaci del 12%".

Il dato è ampiamente confermato da quello esclusivo su Roma "che documentò un aumento del 10% del rischio di attacchi cardiaci per le esposizioni a lungo termine per aumenti di 10 microgrammi per metro cubo di Pm 2.5, oltre che per mortalità generale e cardio-respiratoria".

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