Cronaca locale

Stipendi non pagati, i vertici di Karibu non vanno all'Ispettorato del lavoro: i motivi

Salta una riunione per affrontare il nodo delle mancate retribuzioni per 5 dipendenti della cooperativa della famiglia Soumahoro. Gli amministratori: "Non abbiamo più alcuna titolarità sulla vicenda"

Stipendi non pagati, i vertici di Karibu non vanno all'Ispettorato del lavoro: i motivi

I rappresentanti della cooperativa Karibu e del Consorzio Aid, legati alla famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro, non si sono presentati questa mattina all’ispettorato del lavoro di Latina dove era prevista una riunione per affrontare il nodo di stipendi non pagati e del contratto di altri cinque lavoratori della cooperativa. Con una lettera hanno affermato di “non avere più alcuna titolarità su questo procedimento” in quanto il ministero e la prefettura hanno provveduto a sottrarre loro gli appalti.

Il sindacato e i lavoratori delle cooperative in difficoltà

Mentre procedono a fari spenti le indagini della procura di Latina sulla cooperativa Karibu, parallelamente il sindacato Uiltucs di Latina cerca di risolvere le grane legate ai posti di lavoro e agli stipendi non corrisposti ai dipendenti. Questa mattina, ad esempio, c’era un appuntamento presso l’ispettorato del lavoro di Latina per risolvere la situazione contrattuale e creditoria (stipendi non incassati) di 5 lavoratori della cooperativa della famiglia Soumahoro. Ma i rappresentanti legali di Karibu e del Consorzio Aid non si sono presentati e la riunione è saltata. Hanno inviato una missiva, come raccontano i rappresentanti sindacali, con la quale asseriscono di non avere più la titolarità della questione in seguito al procedimento attivato dal ministero delle imprese che ha avviato lo scioglimento della cooperativa Karibu. Un atto che come effetto successivo ha avuto quello della sottrazione alla cooperativa di tutti gli appalti ancora in corso per la gestione dell’accoglienza dei migranti. “I lavoratori attendevano la presidente Marie Therese Mukamitsindo per rivendicare i salari non corrisposti e i diritti negati” tuona il segretario provinciale della Uiltucs di Latina Gianfranco Cartisano. Il confronto è rinviato al momento in cui sarà ufficializzato il commissario che gestirà la liquidazione della Karibu.

Domani il prefetto di Latina incontra i sindacati

Nel pomeriggio di giovedì 15 dicembre il prefetto di Latina, Maurizio Falco, incontrerà i rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione rispetto alle cooperative Karibu e Aid. Il prefetto ha convocato anche le associazioni datoriali che si occupano di accoglienza ed integrazione degli immigrati e gli enti pubblici coinvolti. Il segretario della Uiltucs Cartisano, che ha chiesto con forza questo tavolo di confronto, spiega: “Abbiamo la necessità di salvaguardare il lavoro, queste figure professionali debbono essere ricollocate. Ci sono decine di lavoratori rimasti senza impiego e senza stipendio, attuale e arretrato. La cattiva gestione delle cooperative oggetto di indagine non deve ricadere sui lavoratori già devastati dalle mancate retribuzioni non corrisposte dai rappresentanti della Karibu e Aid. Il tavolo che abbiamo chiesto e che il prefetto ha convocato deve avere un obiettivo ben chiaro: il modello di politiche sociali sull’accoglienza ed integrazione deve abbandonare e dimenticare il sistema Karibu e Aid.

Bisogna con urgenza sottoscrivere un protocollo del settore con tutte le parti con degli impegni precisi, per un lavoro dignitoso, un modello virtuoso che garantisca la ricollocazione dei lavoratori disoccupati”.

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