
Piazza Tre Torri, a City Life interdetta da lunedì per il cedimento dell'insegna Generali in cima alla Torre Hadid, sta lentamente tornando alla normalità. Ieri in giornata è stata riaperta la fermata della metropolitana, mentre la piazza e il grattacielo dovrebbero tornare accessibili oggi. A garantirlo Calogero Turturici, comandante provinciale dei Vigili del fuoco al termine di un sopralluogo.
I vigili del fuoco hanno lavorato per 48 ore per permettere il ritorno alla vita dell’intero quartiere sorto sulle ceneri dell’ex Fiera Campionaria. In serata sono «terminate le opere provvisorie » di messa in sicurezza dello Storto, il grattacielo progettato da Zaha Hadid e inaugurato nel 2019. «Non solo quelle di emergenza sulla parte ceduta, ma anche di consolidamento sulla parte rimasta in piedi». Più nel dettaglio il comandante Turturici ha spiegato che le squadre «hanno condotto lavorazioni di messa in sicurezza del manufatto, con la collaborazione del nucleo speleo-aplinistico-fluviale. Per quanto riguarda le operazioni «sono stati realizzati dei vincoli sostitutivi, l’insegna è stata sdraiata sulla copertura perché qualche vincolo è venuto meno. Si stanno realizzando strutture di sostegno anche sull’altra facciata del grattacielo: Non sappiamo se ci sia un rischio concreto, ma è un ulteriore sostegno per puntellare » ha aggiunto Turturici. Comunque si potrà riaprire l’edificio solo «dopo che saranno rilasciate le certificazioni dal direttore dei lavori di messa in sicurezza urgente». Ecco quindi che questa mattina la piazza dovrebbe tornare a essere agibile.
Per quanto riguarda le possibili ipotesi sulla causa per cui l’insegna Generali, alta 10 metri e lunga 75 dal peso di diverse centaia di tonnellate, è implosa su se stessa, rimanendo nel perimetro del tetto e senza quindi creare danni, dovrebbe essersi trattato di «un cedimento di una struttura reticolare che sostiene una delle due insegne, ma non sembrano esserci pesanti ripercussioni sulla torre» ha ribadito il comandante. Tradotto: la struttura metallica si è «sdraiata sulla copertura perché qualche vincolo che la sosteneva è venuto meno, ne abbiamo messi di nuovi».
La Procura, che ha aperto un fascicolo per crollo colposo, a carico di ignoti. Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti, titolari dell’inchiesta, potrebbero far svolgere delle verifiche sul sistema di sensori posizionati sulla struttura dell’insegna. Gli accertamenti puntano a chiarire se nell’ultimo periodo il sistema abbia rilevato delle possibili anomalie sui traccianti a sostegno dell’insegna.
Guai a parlare di caldo eccessivo però, almeno secondo i tecnici: «Le cause possono essere molteplici, vanno approfondite e non abbiamo incarico specifico - chiarisce Turturici - ma non abbiamo mai parlato di temperature elevate».
«Le cause possono essere diverse ad altezze cosi elevate: corrosione, troppa pressione, cedimento strutturale di alcuni elementi portanti. Mi sembra strano che possa essere stato il caldo. Di solito il rischio per una torre è il vento, non la temperatura. Ma saranno le perizie a chiarirlo» l’analisi dell’atrchitetto Mario Cucinella, che ha firmato la Torre Unipol di Porta Nuova.
«Per le nuove costruzioni è indispensabile tenere conto delle temperature, cosi come lo sono la velocità del vento o le norme di sicurezza e antincendio. Stiamo assistendo a un paradosso - conclude - da una parte desideriamo edifici efficienti che riducano il piu possibile i consumi, dall'altra dobbiamo fronteggiare il riscaldamento globale».