Cronaca locale

"Troppi episodi di spaccio e degrado". Il sindaco "sfratta" il centro sociale

A seguito del quadro di spaccio e degrado segnalato dai residenti del quartiere, il sindaco di centrodestra di Ferrara ha deciso di non rinnovare la concessione dell'immobile di proprietà del Comune in uso al centro sociale. E i "compagni" non l'hanno presa bene

L'esterno del centro sociale "La Resistenza" di Ferrara
L'esterno del centro sociale "La Resistenza" di Ferrara

Il primo passo sarebbe stato compiuto dagli stessi abitanti della zona, che avrebbero segnalato all'amministrazione diversi episodi di spaccio e degrado avvenuti proprio nei pressi del centro sociale "La Resistenza". E partendo dalle segnalazioni pervenute dai cittadini, l'amministrazione comunale ha annunciato la decisione di non rinnovare la concessione dello stabile (di proprietà del Comune) in uso al centro sociale.

Tutto ciò è successo nelle scorse ore a Ferrara, a riprova di come anche in una storica roccaforte della sinistra qualcosa stia forse cambiando. Il sindaco di centrodestra Alan Fabbri ha motivato la sua scelta, in aperta polemica con il centro sociale, con una lunga serie di ragioni che spaziano dalla necessità di ristrutturare lo stabile alle proteste di numerosi ferraresi.

"I cittadini sono stanchi del degrado"

"Prima di tutto c’è un problema che va al di là di qualsiasi altra considerazione: lo stabile del Comune versa in pessime condizioni, e necessita interventi edilizi di ristrutturazione. Un manufatto addirittura risulta inagibile, quindi un pericolo per l’incolumità degli stessi avventori - il suo pensiero, espresso in una nota - poi ho incontrato i cittadini residenti nei pressi di quel luogo, stremati dopo anni di degrado, risse, schiamazzi e spaccio. Posso comprendere in minima parte la scelta politica della precedente amministrazione, che ha evidentemente tollerato questi episodi per mero tornaconto elettorale, ma io non posso più permetterlo. Non dovrebbe esistere degrado di destra e degrado di sinistra. Il degrado è sempre un fenomeno da combattere, a prescindere che la si pensi in modo uguale o diverso".

Le intimidazioni dei "compagni"

Una presa di posizione netta che non è piaciuta ai "compagni" del centro, i quali in un comunicato pubblicato sulla propria pagina Facebook si sono riservati la volontà di procedere legalmente nei confronti di "chiunque si permetta di infangare l’associazione e i/le volontari/e che quotidianamente si spendono per tale realtà". Nel medesimo testo, hanno in buona sostanza ridimensionato la portata delle rimostranze dei residenti, glissando sulle motivazioni addottate dall'amministrazione ed accusando il centrodestra di agire su base prettamente ideologica.

Fabbri non sembra tuttavia intimorito: le irregolarità evidenziate sarebbero infatti molteplici e per questo motivo ha fatto sapere di voler andare avanti, facendo semplicemente rispettare la legge. Non risparmiando infine una stoccata al centrosinistra locale, che si è schierato a quanto sembra dalla parte del centro sociale.

"Il PD ignora i problemi strutturali dell'edificio"

"Capisco che al PD questo luogo stia molto a cuore. Capisco che faccia questa battaglia esclusivamente per voti, anche in presenza di conclamati problemi strutturali dell’edificio, ma io non mi fermerò. Poi se gli attuali concessionari vogliono presentarmi un bel progetto, nuovo, ben venga - ha chiosato il primo cittadino - saremo felici di sederci attorno ad un tavolo per le opportune valutazioni. Ma se intendono continuare, ad esempio, a fare intrattenimento danzante è bene che lavorino nel rispetto delle regole nazionali valide per l’intera categoria. A maggior ragione in quel luogo, residenziale, dove sarebbero necessarie licenze ad hoc, servizio di sicurezza e molto altro.

Il tempo delle differenze dei cittadini in base alle idee politiche è finito".

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