Vandalismo pro Pal a Firenze: blocchi di cemento sui binari della stazione

Bombe carta, bottiglie e fumogeni contro i cordoni delle forze dell'ordine, poi l'assalto alla stazione di Santa Maria Novella

Vandalismo pro Pal a Firenze: blocchi di cemento sui binari della stazione
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Anche Firenze è stata colpita dalla violenza pro Pal. Alta tensione e gravi disagi alla stazione di San Maria Novella, dove il corteo a sostegno della Flotilla ha provocato danni alla mobilità e all’ordine pubblico. Partita da Piazza Indipendenza, la manifestazione ha percorso via Nazionale fino a raggiungere la stazione. Gli attivisti hanno lanciato bombe carta, bottiglie e fumogeni contro i cordoni delle forze dell'ordine. Successivamente, centinaia di persone sono riuscite a occupare fisicamente parte dei binari, esponendo striscioni e bloccando la circolazione ferroviaria.

Ma non solo. Al grido di “Palestina libera”, “Firenze lo sa da quale parte stare” e “Stop genocidio” - senza dimenticare l'immarcescibile "Bella ciao" - i pro Pal hanno posizionato transenne e blocchi di cemento sui binari, impedendo il transito. Risultato? Pesanti ritardi per tutti i treni fino a 400 minuti. Terminata l’azione vandalica, i manifestanti sono usciti dal binario 16 sul piazzale Montelungo e hanno proseguito il corteo sul viale Strozzi, fino alla Fortezza da Basso e oltre.

Tre agenti sono rimasti feriti durante i tafferugli. “Ancora una volta una manifestazione annunciata come pacifica si è trasformata in scontro frontale con la polizia” la denuncia del sindacato di polizia Sap: "Il diritto a manifestare non significa mettere in pericolo poliziotti e cittadini. Quello che abbiamo visto a distanza di pochi giorni non ha nulla a che vedere con la pace: è stata solo violenza organizzata contro lo Stato e i suoi servitori. Noi siamo con i colleghi che ieri, ancora una volta, sono stati usati come obiettivo da chi cerca lo scontro a ogni costo", le parole del segretario provinciale Massimo Bartoccini. Il dirigente del Sap ha inoltre posto l’accento sulla pressione che grava oggi sulle forze dell'ordine: "Siamo chiamati a garantire sempre.

I poliziotti sono diventati il capro espiatorio delle tensioni sociali e politiche e questo non è tollerabile. Chi in politica minimizza o strizza l'occhio a chi aggredisce la polizia, deve sapere che non difende la democrazia, la indebolisce".

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