Ztl, il giudice toglie le multe per le auto ibride

Nella Capitale un giudice ha tolto le multe comminate alle automobili ibride entrate in zona Ztl

Ztl, il giudice toglie le multe per le auto ibride
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Sta facendo discutere una recente sentenza in merito al divieto di ingresso nelle Zone a traffico limitato (Ztl). Un giudice di Roma, infatti, ha annullato le multe comminate a un conducente in possesso di auto ibrida, in quanto l'accesso a quel genere di veicolo avrebbe dovuto essere consentito.

Ad esprimersi in tal senso è stato il giudice di pace Dario Bonamano, chiamato a deliberare sul caso. Bonamano ha annullato ben quattro multe ricevute dal proprietario dell'auto ibrida. Le sanzioni risalgono al mese di giugno 2024, e sono state comminate perché, secondo il Comune, le auto ibride non potevano accedere alla zona Ztl. Di diverso avviso il giudice, per il quale l'accesso alle auto ibride deve considerarsi "libero".

"Per il principio gerarchico delle fonti, le delibere comunali non derogano la norma di legge", ha dichiarato il magistrato, come riportato da Il Corriere. Il giudice, nello specifico, cita il comma 9 bis dell'art. 7 del Codice della strada - in cui si parla di "accesso libero nelle Ztl ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida" - e individua un contrasto fra la norma e il regolamento comunale. A suo tempo, l'ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli spiegò che "la norma non si applica a tutte le Ztl esistenti, ma solo a quelle di nuova istituzione".

Si tratta di una sentenza importante. Le auto ibride non avranno in automatico accesso libero alle zone a traffico limitato, tuttavia, nel caso in cui la sentenza diventasse definitiva, il Comune avrebbe l'obbligo di rivedere la regolamentazione sull'accesso delle auto ibride. Ad oggi, a poter circolare liberamente sono soltanto le auto elettriche, che devono però avere il numero di targa registrato presso il portale di Roma Servizi per la Mobilità.

"L'accesso alle Ztl di un autoveicolo che non arreca alcun impatto né al patrimonio artistico né all'ambiente", ha precisato dunque il giudice nella sentenza, "non potrebbe ritenersi 'libero in

ogni caso' laddove fosse subordinato ad un adempimento di tipo autorizzativo che sottrarrebbe alla norma legislativa qualsiasi intrinseco valore applicativo. Appare, dunque, illegittima l'elevazione delle sanzioni".

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