
"Continuiamo a cercare Angela senza sosta, come fosse il primo giorno, con la certezza granitica nel cuore che prima o poi la riabbracceremo". È come se il tempo si fosse fermato per Maria Staiano e Catello Celentano, i genitori di Angela Celentano, scomparsa all’età di 3 anni e mezzo durante una gita sul Monte Faito assieme ai familiari e alla comunità evangelica di Vico Equense (Napoli). Era il 10 agosto del 1996. Oggi quella bambina dai grandi occhi neri, della quale si sono perse le tracce da ben 29 anni, è diventata una donna adulta. "Immaginiamo che Angela sia diventata come nella foto realizzata con la tecnica della age progression, molto somigliante alle sorelle Rossana e Naomi, anche se in cuor mio ha sempre il viso da bambina" dice mamma Maria a ilGiornale.
La speranza, incrollabile come la fede per i coniugi Celentano, è alimentata dalle numerose segnalazioni che giungono all’associazione Manisco World, che si occupa della ricerca di persone scomparse, e al prosieguo delle indagini relative alla cosiddetta "pista turca", secondo cui Angela si troverebbe sull’isola di Buyukada. Un mese fa, la gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura del capoluogo partenopeo, disponendo l’esame del Dna per la ragazza immortalata nel video di una blogger, la quale anni fa si era recata in Turchia per verificare di persona una presunta indiscrezione ricevuta da un prelato in merito alla bimba scomparsa.
Signora Staiano, a che punto sono gli accertamenti relativi alle indagini sulla pista turca?
"Al momento non siamo a conoscenza di altre informazioni. Siamo in attesa dell'esame del Dna, con la speranza che possa essere eseguito il prima possibile".
Ci sono state nuove segnalazioni negli ultimi tempi?
"Le segnalazioni arrivano sempre, anche grazie ai canali social e alla Manisco World, l’associazione che ci aiuta a diffondere la storia di Angela e a mantenere alta l’attenzione sulla scomparsa. Poi, chiaramente, le segnalazioni vanno approfondite e verificate. Siamo fiduciosi che prima o poi arriverà quella giusta".
A giugno è stata diffusa una nuova foto di Angela, che oggi ha 32 anni, realizzata con la tecnica della age progression. È come se la immagina?
"È difficile pensare ad Angela con i lineamenti da adulta. Penso che sia diventata come nella foto realizzata con la age progression. Sicuramente avrà alcune somiglianze con le sue sorelle, in particolare con Rossana, la più grande, che è bruna come lei. Però in cuor mio Angela è rimasta sempre una bambina. Del resto è quella l'ultima immagine che conservo di lei".
Sono passati 29 anni. Cosa ricorda del giorno della scomparsa?
"Sembra strano, ma è come se la mia mente si fosse rabbuiata dopo che mio marito mi ha detto di aver perso di vista Angela. Ricordo solo che mi sono sentita sprofondare, come se il mondo mi fosse crollato addosso. È una sensazione che non si può descrivere, qualcosa che arriva e ti devasta in un attimo. Lei era così gioiosa, sempre allegra e vivace. Ancora oggi, quando ripenso a quel momento in cui ho realizzato che non c’era più, mi viene un nodo in gola".
Pensa che, all’epoca delle prime indagini, sia stata sottovalutata qualche pista?
"No, non credo. Penso che con la disponibilità dei mezzi che c’erano allora sia stato fatto tutto il possibile. Oggi le ricerche sarebbero state più agevoli, anche grazie all’ausilio di nuove tecnologie, ma non possiamo sapere se le cose sarebbero andate diversamente".
In cuor suo, cosa pensa possa essere accaduto ad Angela?
"Noi, parlo di me e mio marito, siamo stati sempre convinti che il rapimento abbia a che fare con le adozioni illegali. Non vedo altre alternative o possibilità. Spero solo che stia bene, ovunque sia".
Secondo lei, c’è o c’è stata qualche reticenza da parte di qualcuno che potrebbe aver visto qualcosa?
"Credo di sì. C’erano molte persone quel giorno sul Faito e quindi potrebbe esserci stato qualcuno che ha visto o sentito qualcosa. Magari potrebbe non aver parlato per paura oppure non si è reso conto, in quel momento, di cosa stava succendo".
Da qualche anno lei è diventata nonna di due nipotini. Le chiedono mai di Angela? E lei cosa risponde?
"Sì. La più grande mi chiede sempre di 'zia Angela' e quando tornerà a casa. Io le rispondo che presto tornerà e faremo una grande festa. Ma non è facile, mi creda, rispondere a queste domande".
Tempo fa suo marito Catello ci ha raccontato che in casa avete una stanza dei regali per Angela. Se le va, ci dice cosa le avete comprato in occasione del suo 32esimo compleanno?
"Preferisco non dirlo. Sa perché? Perché voglio che sia una sorpresa per Angela. Immagino le risate che ci faremo quando scarterà i regali che le ho preso quando era ancora una bambina. Sarà un momento esilarante, perché sono certa che accadrà".
Come è riuscita a non perdere mai la speranza di poter riabbracciare sua figlia?
"Grazie a Dio. So che è difficile da comprendere per chi non è credente, ma Dio mi ha donato la speranza e la forza per non mollare mai. Io lo so, lo sento nel profondo del mio cuore che Angela tornerà presto a casa. Ogni giorno nuovo che arriva può essere quello giusto. Bisogna avere fede e mai, mai mollare".
Se dovesse fare un appello, a chi lo rivolgerebbe?
"A chi ha visto o sentito qualcosa. Vorrei dire a questa persona di non aver alcun timore e che può fornire informazioni anche in forma anonima, se lo desidera. Per noi sarebbe un gran sollievo".
E se
potesse parlare con Angela in questo momento, cosa le direbbe?"Semplicemente che la aspettiamo a braccia aperte, ci manca e parliamo ogni giorno di lei. Può venire quando vuole, siamo qui, pronti ad accoglierla".