Non solo donne giovani o giovanissime. Non solo moventi legati a relazioni in corso o terminate. Laddove la statistica conta femminicidi e in generale violenze di genere, può essere importante tenere conto anche di quei casi in cui c’è o si ipotizza un movente misto, con potenziali motivazioni economiche, senza legami con una sfera prettamente domestica. Potenziali perché o le indagini sono ancora in corso o perché queste donne risultano scomparse.
La scomparsa di Giovina Mariano
Una luce verde e una panchina rossa. Sono questi i colori associati a Giovina Mariano, detta Gioia, che manca dal 2017. E quando si dice che manca è perché è scomparsa: non ci sono tracce di lei di nessun genere. Non un movimento bancario, non un green pass - dato che intanto c’è stato il Covid-19 - non un avvistamento. In casa sua era perfino rimasto il bite, dal quale mai si separava.
Giovina Mariano era di Fallo ma viveva a Moscufo in provincia di Pescara. Aveva 60 anni e viveva da sola: nel 2000 aveva lasciato un impiego pubblico dopo la morte del padre. L’8 marzo 2017 l’ultimo a vederlo è il nipote, il figlio del fratello, ma la notizia viene data al cugino Giovanni solo un mese dopo e la denuncia di scomparsa viene effettuata il 19 aprile successivo. Secondo il fratello Domenico Mariano, deceduto intanto nel 2024, Gioia sarebbe andata a trovare degli amici a Milano, amici che i parenti però non conoscevano. Ai carabinieri invece verrà dichiarato che era andata a cercare lavoro. E successivamente per lei è stato aperto un fascicolo per omicidio.
“È importante continuare a cercare Gioia per quello che ha rappresentato per noi. Negli anni era diventata schiva e un po’ distante, quasi volesse farsi invisibile. Cercavamo di capire le ragioni della sua ritrosia e siamo giunti alla conclusione che volesse salvaguardare qualcosa. Poi l’epilogo: la sua scomparsa, e credo che l’unica cosa che possiamo fare è renderle giustizia, trovando la verità e la o le persone che le hanno fatto del male: chi l’ha uccisa non può andarsene in giro indisturbato”, dicono a IlGiornale i cugini Margherita e Giovanni Mariano. Il loro fratello Mario anche quest’anno accenderà una luce verde nella camera in cui Gioia era nata il 12 dicembre, giornata internazionale degli scomparsi.
“Sappiamo che la casa di Gioia è stata venduta all’asta ma non sappiamo dove sono finiti i risparmi di Gioia. Sappiamo che a Fallo sono state raccontante molte menzogne a questo proposito, nonché sulla sua vita privata. Sappiamo per certo che a Gioia è stato fatto del male, in maniera reiterata, voluta e metodica, approfittando della sua personalità docile, conoscendo le sue remore - aggiungono i cugini - E che le sia stato fatto del male lo dice del resto la procura di Pescara, che ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti, indagine che a distanza di cinque anni, non è stata ancora archiviata. Per noi è un segnale importante: significa che si continua a cercare la verità”.
Quello di Giovina Mariano sarebbe, per così dire, un femminicidio atipico. Ma neppure tanto: è facile identificarla e immaginarla come una delle tante parenti nubili che ci sono nelle famiglie italiane. “Credo che quello di Gioia sia un caso tipico: in tutte le famiglie c’è una donna come lei, nubile e senza figli, alla quale si ritiene affidata automaticamente, quasi fosse un dovere, la cura degli anziani e dei parenti maschi”, chiosano Giovanni e Margherite.
I quali non smettono di cercare la verità, sostenendo il lavoro della magistratura: “Una delle cose che mi hanno dato dolore sono state le dichiarazioni social di una ex cognata che, in occasione dell’inaugurazione della panchina rossa per Gioia nel 2022 aveva invitato la popolazione a non partecipare, appoggiata dal figlio che alla stampa espresse la convinzione che Gioia stesse ‘bene’ e fosse ‘felice’. Credo che queste dichiarazioni, se supportate da dati, dovrebbero essere rivolte alla magistratura che si sta impegnando nelle indagini”, dichiara Giovanni.
L’omicidio di Gloria Rosboch
Uno dei femminicidi in cui il movente è stato riconosciuto come “misto”, ossia legato a una romance scam, è quello di Gloria Rosboch, un’insegnante di Castellamonte, in provincia di Torino, scomparsa il 13 gennaio 2016 e ritrovata il 19 febbraio nella vasca di scolo di una discarica nei boschi di Rivara. Rosboch aveva consegnato, su richiesta, 187mila euro a un ex studente, Gabriele De Filippi, credendo che l’avrebbe portata con lui in Costa Azzurra, tanto che nel 2015 l’insegnante l’aveva denunciato per truffa. De Filippi è stato poi condannato a 30 anni con rito abbreviato, insieme al conoscente Roberto Obert, al quale sono stati comminati 18 anni e 9 mesi di prigione.
Gli omicidi di Silvana Damato ed Erika Ferini Strambi
Un movente economico si staglia anche sull’omicidio di Silvana Damato, la tabaccaia milanese 69enne trovata morta l’8 agosto 2025. Dalle indagini ancora in corso è emerso come sul suo conto corrente ci sarebbe un ammanco di 40 o 50mila euro. Si è parlato a lungo dell’ipotesi di un uomo conosciuto su una piattaforma di karaoke online, un uomo del quale Damato avrebbe detto di non fidarsi.
E il karaoke è il trait d’union con l’omicidio di Erika Ferini Strambi, 53 anni, il cui corpo è stato trovato in un campo tra Pantigliate e Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Ferini Strambi era scomparsa il 5 luglio 2025, dopo essere stata vista in un locale di karaoke di Segrate in compagnia di un uomo. Due donne che amavano il karaoke, uccise in due aree vicine e il cui omicidio potrebbe rappresentare uno dei tanti femminicidi anomali, non legati alla sfera domestica.
L’omicidio di Marzia Capezzuti
C’è poi la questione delle violenze su donne che vengono in qualche modo rese invisibili. Come nel caso di Marzia Capezzuti, 39enne di Milano scomparsa a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, la notte del 7 marzo 2022. Alcuni mesi più tardi, a ottobre, il suo corpo fu ritrovato in un casolare abbandonato di Montecorvino Pugliano.
Quello di Marzia Capezzuti è un femminicidio poiché, stando alle indagini, la donna sarebbe stata sottoposta a lungo a torture e “delegittimazione”, da parte della famiglia del fidanzato defunto nel 2019. Si parla di segregazione, di mozziconi di sigaretta fatti ingoiare, di rapporti sessuali forzati con un minorenne.
A processo sono finiti la sorella del fidanzato Barbara Vacchiano, il compagno Damiano Noschese e il figlio minorenne della coppia, condannato poi a 10 anni di reclusione. Per gli adulti il processo è ancora in corso. La famiglia, dopo l’omicidio, avrebbe continuato a usare il conto di Capezzuti, che era beneficiaria di una piccola pensione.
La scomparsa di Daniela Ruggi
Un’altra donna scomparsa, non ancora ritrovata e della quale non si conosce con precisione il giorno della sparizione, è Daniela Ruggi, 31 anni, che viveva a Vitriola in provincia di Modena. L’ultimo contatto conosciuto è relativo al 18 settembre 2024, quando è stata riportata a casa dal pronto soccorso di Sassuolo. Al momento è in corso di archiviazione la posizione di un conoscente che le dava una mano poiché in casa non aveva acqua corrente. La pista investigativa però più verosimile riguarda la possibilità che qualcuno di esterno alla sua cerchia famigliare o amicale possa averle fatto del male, magari dopo un primo allontanamento volontario: la donna frequentava una mensa solidale, dove era stata vista, successivamente al 18 settembre, in compagnia di alcuni uomini. Alcuni di loro sono stati trovati e ascoltati, ma non tutti.
L’omicidio di Mara Favro
Un ultimo caso in corso di archiviazione è invece quello di Mara Favro, un’altra donna a cui qualcuno ha fatto del male. La sua ultima notte, quella tra il 7 e l’8 marzo 2024, quando è scomparsa, è costellata di stranezze. La donna, che il giorno dopo avrebbe dovuto trascorrere la giornata con la figlia, era tornata a casa a Susa dopo aver lavorato in una pizzeria di Chiomonte, per poi tornare indietro dato che aveva dimenticato le chiavi.
Poi un percorso inverso verso Susa, un percorso che si è fermato nei pressi del depuratore acque di Gravere, dove un anno dopo sono stati trovati i suoi resti. Nella notte aveva inviato messaggi, link con canzoni e un selfie inquietante a più persone.