Roma, 75enne trovata strangolata in casa. Confessa marito 82enne

Una donna di 75 anni, Lucia Felici, è stata trovata strangolata a Castelnuovo di Porto. Il marito Carmine Alfano ha confessato

Roma, 75enne trovata strangolata in casa. Confessa marito 82enne
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Mattinata di paura a Castelnuovo di Porto, nell’hinterland romano, a causa del presunto femminicidio di una donna di 75 anni, Lucia Felici, della quale inizialmente non erano state diffuse le generalità. Il corpo è stato rinvenuto dai carabinieri alle 8.30 di questa mattina nella sua casa in via Bellavista. All’interno dell’appartamento era presente il marito, Carmine Alfano, un uomo di 82 anni che è stato tradotto in caserma per l’interrogatorio di rito davanti al pm di turno del tribunale di Tivoli: l’uomo, del quale anche in questo caso non era stato diffuso il nome, ha confessato.

Ad allertare le forze dell’ordine sarebbero state le conseguenze delle grida di aiuto provenienti dall’abitazione. A intercettarle sarebbero stati infatti dei vicini, che hanno subito provveduto a contattare i carabinieri chiamando il 112. Al loro arrivo, i militari hanno trovato Lucia Felici per terra: sul suo corpo evidenti segni di violenza in corrispondenza di braccia e collo. La donna sarebbe stata strangolata - così si è ipotizzato fin dal primo istante - ma per maggiori certezze bisognerà attendere l'esito della perizia medico-legale. L’82enne sarebbe stato trovato invece in stato confusionale.

La confessione di Alfano è avvenuta quindi al cospetto del pm e dell’avvocato difensore nella caserma dei carabinieri di Castelnuovo di Porto. All’anziano, al momento in stato di fermo, è stato contestato l’omicidio aggravato dal rapporto coniugale, mentre al momento non è stata contestata la premeditazione. Stando alle dichiarazioni fornite dall’uomo, avrebbe ucciso la moglie perché “non voleva farla soffrire”, tuttavia non risulta che Lucia Felici soffrisse di alcuna patologia.

Lo ha raccontato nel corso di un incontro con la stampa il procuratore di Tivoli Francesco Menditto, che ha così commentato: “Serve un’aggravante ad hoc per il femminicidio perché costringerebbe ognuno di noi, anche chi non è molto preparato, a cercare le vere cause del perché è stata uccisa quella donna. Configurare l’aggravante di femminicidio consentirebbe a tutti noi di crescere. Tutto il contesto intorno alla donna potrebbe rendersi conto meglio delle cause. La politica può fare tutto questo. In alcuni paesi dell’America Latina già lo si è fatto”.

Tra domani e dopodomani ci sarà l’autopsia sul corpo della donna. Fin dall’inizio gli inquirenti si sono concentrati sull’ipotesi che si sia trattato di un femminicidio. Si era ipotizzato infatti che fosse avvenuta un’aggressione fisica al culmine di una lite.

Tuttavia non è stata trovata la presunta arma del delitto. Se l’ipotesi del femminicidio venisse confermata, stando ai dati degli ultimi giorni, Lucia Felici sarebbe la 24esima vittima del 2024 e in generale la 61esima donna uccisa in Italia quest’anno.

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