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Chi è Lorenzo Vitali, il 30enne che ha ucciso la nonna a martellate

"Ce l'hanno tutti con me. Mi deridevano. Venivo umiliato, dicevano che sono un nullafacente", ha detto il ragazzo dopo brutale omicidio che si è consumato nell'estrema periferia di Roma

Chi è Lorenzo Vitali, il 30enne che ha ucciso la nonna a martellate
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L'omicidio che si è consumato ieri ad Acilia, nella periferia di Roma, ha lasciato sconvolti per la sua brutalità: il giovane Lorenzo Vitali ha ucciso sua nonna, l'80enne Gabriella Armari, servendosi di un martello. Un vero e proprio raptus violento. In queste ore gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le dinamiche del crimine e arrivare a un movente. Ma cosa sappiamo del responsabile?

Lorenzo Vitali, fermato mentre stava camminando lungo viale Giustiniano Imperatore (Roma), è stato subito portato negli uffici delle forze dell'ordine per essere interrogato. Si tratta di un 30enne. Stando alle ultime informazioni trapelate su di lui, il giovane non avrebbe mai completato gli studi superiori. Sembra che non avesse un impiego stabile e che fosse da poco rientrato in Italia dalla Svizzera, dove viveva. Pare inoltre che Vitali abbia una figlia di soli tre anni.

Interrogato dagli inquirenti, ha dichiarato di aver agito spinto dalla rabbia. "Mi hanno sempre perseguitato. Ce l'hanno tutti con me. Mi deridevano. Venivo umiliato, dicevano che sono un nullafacente", è quanto ha riferito agli agenti della Squadra mobile, come riportato da Il Corriere. Giunto al culmine, dunque, avrebbe afferrato un martello e si sarebbe scagliato contro il compagno della madre, Flavio Rocca, e poi contro la nonna, Gabriella Armari. L'orrore si è consumato nell'appartamento di famiglia, sito in via Giuseppe Molteni. A testimoniare la grande violenza dell'attacco sono le ferite riportate da Rocca, che ha perso un orecchio e deve fare i conti con gravi lesioni ad un occhio. Per Gabriella Armari, invece, non c'è stato nulla da fare.

Patrizia Vannettelli, madre del 30enne, è infermiera presso l'ospedale Sant'Eugenio. La donna si è salvata per miracolo. Ascoltata dagli inquirenti, ha confessato di avere dei sospetti sulla salute mentale del figlio. Tuttavia non risultano visite specialistiche a riguardo. Vitali non era seguito da un medico per questo possibile disturbo psicologico, né assumeva farmaci.

Secondo quanto ricostruito, il 30enne viveva in Svizzera, dove si trovano la bambina di 3 anni e la madre della piccola. Era arrivato in Italia giovedì scorso, e avrebbe dovuto trattenersi solo per qualche giorno.

Non era ospite nella casa di famiglia: aveva infatti preso una stanza vicino ad Acilia. Scavando nel suo passato, non sono emerse precedenti liti con la famiglia, tuttavia risulta una segnalazione per possesso di droga, ma ad uso personale.

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