L’abito nuziale, la pensione, i cani molecolari: “Così Sebastiano ci ha portato via Lilly”

La cugina di Liliana Resinovich spara a zero contro il vedovo Sebastiano Visintin, unico indagato per l’omicidio della 62enne

L’abito nuziale, la pensione, i cani molecolari: “Così Sebastiano ci ha portato via Lilly”
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È decisa e si toglie una serie di sassolini dalla scarpa Silvia Radin, la cugina di Liliana Resinovich, la 62enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. La ragione per cui Radin è così agguerrita è per le presunte contraddizioni del vedovo Sebastiano Visintin, attualmente unico indagato per l’omicidio di Resinovich.

In un’intervista a Open, Radin ha puntato l’accento sul ménage della coppia: “Detto fra noi, Sebastiano è stato sempre un amorfo. Anaffettivo. Non si è mai integrato nella famiglia, tanto è vero che diceva che lui e Lilli erano dei lupi solitari. Lui l’ha portata via dalla famiglia. Lui l’ha, come posso dire, circuita”.

Radin sottolinea come il vedovo, durante i giorni della scomparsa di Resinovich, avrebbe dato via suoi oggetti personali: una macchina fotografica e una bicicletta ma si parla anche di qualcos’altro. “Probabilmente Sebastiano ha dato via anche il vestito del matrimonio - ha aggiunto Radin - Non è normale che un marito faccia questo quando sua moglie è ancora scomparsa, come non è normale che lavi la macchina con la moglie ancora scomparsa, né che vada al ristorante in Slovenia con la moglie scomparsa. Possiamo fare un lungo elenco delle cose anomale che ha fatto invece di cercare sua moglie”.

Radin ha inoltre lamentato che Visintin avrebbe sostenuto che Liliana si fosse suicidata (con un’amica, Laura, oggi non più in vita) o che ci fosse stato un incidente (con l’albergatrice Jasmina, di recente ascoltata dagli inquirenti) e non avrebbe “voluto i cani molecolari quando l’associazione si è offerta di portarli”: “Non ha mosso un dito, non ha fatto niente, ha sempre remato contro. Anzi, ha detto una cosa molto grave dal mio punto di vista. E cioè che sarebbero stati gli inquirenti a dirgli di non muoversi, di non fare niente. È una cosa molto strana, se fosse vera”.

Per Silvia Radin, infine, ci sarebbe stata una presunta attività di staging dall’inizio. Non solo: il ritrovamento, a suo avviso, sarebbe stato necessario al vedovo per poter accedere alla successione (il piccolo tesoretto di circa 50mila euro nel conto di Resinovich) e alla pensione di reversibilità, perché se la 62enne non fosse stata trovata, ci sarebbero voluti 10 anni per la morte presunta. “Il parco è di 12 mila metri quadri. E ci sono boschi, boschetti, anfratti, casette diroccate, transennate - ha raccontato ancora - Il corpo poteva essere nel parco, in qualsiasi posto.

E visto che per venti giorni nessuno la trovava, l’hanno messa un po’ più vicino. Per farla trovare. Perché altrimenti Sebastiano avrebbe dovuto aspettare dieci anni per poter prendere la pensione e i soldi in banca”.

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