Una ragazza di 23 anni è morta, investita da un camion nella periferia di Bologna, mentre era in bicicletta e viaggiava regolarmente su una pista ciclabile. L'incidente è avvenuto intorno alle 9 del mattino. I soccorritori del 118 sono arrivati in fretta ma per la giovane ciclista, rimasta schiacciata sotto le ruote del mezzo pesante, non c'è stato nulla da fare. Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, il mezzo pesante che l'ha investita appartiene a una ditta che effettua trasporti per i cantieri del tram e percorreva via dell'Arcoveggio dal centro con direzione periferia. Dai primi accertamenti, pare che la bicicletta percorresse la stessa via con medesima direzione, sulla pista ciclabile posta a destra della carreggiata. Giunto all'incrocio con via De Giovanni, l'autista del camion ha svoltato a destra entrando in collisione con la ciclista, finita sotto l'asse posteriore del mezzo.
La ragazza, Viola Mazzotti, era di Cervia (Ravenna), era una ex studentessa dell'Università di Bologna: dopo la laurea in Management e Marketing conseguita nel 2024, aveva scelto di proseguire il percorso di studi all'estero e aveva conseguito il master in Science in Management con specializzazione in Marketing Strategico alla Catòlica Lisbon School of Business and Economics. Una volta terminata anche questa esperienza, era rientrata a Bologna dove aveva iniziato il percorso lavorativo.
«Nel 2025 sulle strade di Bologna siamo già arrivati a 7 morti solo fra gli utenti vulnerabili, 5 pedoni e 2 ciclisti» denuncia il comitato Bologna30, annunciando un presidio nel punto in cui è morta Viola.
«È una tragedia terribile - interviene il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, esprimendo le sue condoglianze alla famiglia della 23enne - Penso che in Consiglio comunale ci sia una proposta per
rendere obbligatori i sensori dei camion che attraversano l'area urbana, proprio per evitare che ci siano incidenti con le biciclette. Vedremo se questo è stato il caso, ma sicuramente penso sia una proposta da approvare».